NAPOLI – Caro Presidente Caldoro, sono più di tre mesi che famiglie aventi, al loro interno, almeno una persona colpita da handicap invalidante – la cui autonomia, dunque, risulta limitata o nulla –vivono nell’ansia e nell’angoscia. In base al Decreto n. 108 del 10/10/ 2014 e al Decreto n. 121/2014, nelle strutture di semiconvitti della Regione Campania, saranno drasticamente tagliati 1530 posti letto residenziali o semiresidenziali a favore delle persone con patologie invalidanti e/o disabilità e non autosufficienza. Si tratta di famiglie con condizioni di vita, spesso, già in equilibrio precario. Pensi, egregio Presidente, che in taluni nuclei familiari vi sono genitori anziani, anch’essi ammalati. La gestione dei figli portatori di handicap, per tutto l’arco della giornata e senza alcun tipo di aiuto e/o assistenza, implicherebbe per loro dover vivere abbandonati in una condizione di disperazione: senza più alcuna possibilità di distrazione, svago o momento di libertà. Stiamo parlando, egregio Presidente, di persone affette da complesse situazioni patologiche (sindrome di Down, disturbi autistici, ritardi mentali, epilessia) la cui qualità di vita, le capacità relazionali, cognitive e d’autonomia sono state raggiunte a costo d’interventi riabilitativi lunghissimi e faticosissimi. I semiconvitti sono, per questi ragazzi,i luoghi dove possono trascorre la loro giornata, ove risulta possibile incontrare gli amici, socializzare,svolgere attività piacevoli ed educative. L’interruzione traumatica di queste cure, oltre a causare loro gravi danni, provocherebbe alla comunità – inevitabilmente – un aggravio di costi economici. In vari comunicati, Lei ha fatto presente che il decreto aumenta i posti a disposizione, ma codesta affermazione non tiene in conto il fatto che le famiglie, contro la loro volontà, si vedrebbero costrette a ricoverare a tempo pieno i propri cari con ulteriori e maggiori oneri. A ciò è d’uopo aggiungere che i Comuni non hanno risorse per i centri diurni. La Federconsumatori, sia a livello di organizzazione regionale,sia a livello nazionale, schierandosi immediatamente al fianco delle famiglie – ritenuto che il menzionato decreto costituisca un gravissimo colpo inferto ai livelli essenziali dei servizi sanitari regionali, la cui materiale esecuzione è demandata alle aziende sanitarie – ha già conferito mandato ai suoi legali di intimare di non dare seguito ad una riorganizzazione dei servizi in danno dei diritti inalienabili del disabile, di cui le aziende e la Regione si assumerebbero la responsabilità. È inoltre di questi giorni anche l’interruzione, strumentale, dei servizi da parte delle strutture private le quali, insensibili al ruolo assunto per il servizio sanitario regionale ed i loro assistiti, godono di una sorta d’incontrollato monopolio, in mancanza di un’alternativa da parte di strutture pubbliche. Questa associazione, certa che, anche per Lei, il termine “efficienza” non sia sinonimo di “taglio lineare ai servizi pubblici”, nel rammentarLe che la Regione Campania è l’unica delle Regioni in piano di rientro dal debito ad aver subito un autentico tracollo dei livelli essenziali d’assistenza, Le chiede di adottare le opportune iniziative correttive che, prescindendo da astratti parametri numerici e contabili, si attengano al fabbisogno ed alle esigenze effettive della popolazione, consentendo alle famiglie dei disabili di recuperare la serenità perduta.
Rosario Stornaiuolo Rosario Trefiletti
Presidente Federconsumatori Campania Presidente Federconsumatori