Nella riunione del 5 Giugno tenutasi a Francoforte la Banca Centrale Europea ha tagliato, come da attese, i tassi di interesse dell’Area Euro, portando quello di riferimento allo 0,15%, dal precedente 0,25%, il tasso sui prestiti marginali allo 0,40%, dallo 0,75% in essere fino ad oggi, ed il tasso sui depositi overnight delle banche presso la Bce per la prima volta sotto lo zero, al – 0,10%.
Il taglio dei tassi di interesse è stata solo una delle quattro azioni messe in campo da parte di Mario Draghi a sostegno dell’economia dell’Eurozona, in graduale crescita rispetto agli anni passati, ma sulla quale pesano ancora rischi al ribasso, dovuti in particolare alla situazione geopolitica mondiale, al rischio di fuga di capitali verso i paesi emergenti, alla domanda interna, ancora debole, e alle mancate o incomplete riforme economiche da parte degli stati membri.
Le altre azioni a sostegno dell’economia e della crescita, finalizzate alla ripresa del credito da parte del sistema creditizio a privati e famiglie, riguardano in particolare:
– Il prolungamento delle operazioni di rifinanziamento a tasso fisso e per importo illimitato a favore delle banche da parte della Bce di Francoforte fino al 2016
– La fine delle operazioni di sterilizzazione monetaria, portate avanti dal 2010. Ricordiamo che per sterilizzazione monetaria si intendono quella serie di azioni poste in essere dalla Banca Centrale Europea volte ad assorbire la quantità di moneta in eccesso nel sistema economico (tra queste le più usate sono la vendita di titoli di stato). La fine della sterilizzazione monetaria non rappresenta un rischio per l’aumento dell’inflazione nell’area Euro, in quanto al momento il tasso di crescita dei prezzi è molto basso. Due nuove operazioni di maxi finanziamento alle banche, finalizzate al riutilizzo di questi fondi a favore di famiglie ed imprese. In tal caso, gli istituti di credito dovranno quindi, in parole povere, trasferire questi fondi, sotto forma di prestito, alle fasce più duramente colpite dalla crisi economica degli ultimi anni: le famiglie (ovvero i consumatori) ed il sistema imprenditoriale, che sono la base dell’economia reale. Scopo di quest’ultimo pacchetto di manovre è proprio quello di sostenere il sistema produttivo affinché, con opportuni finanziamenti, possa riuscire ad innovarsi e a affrontare in maniera migliore le sfide del sistema economico globale. Da queste operazioni sono esclusi i mutui casa,in quanto settore a rischio bolla speculativa. Sebbene, i mutui per acquisto casa non rientrino in questo pacchetto di aiuti, chiunque avrà un mutuo a tasso variabile o dovrà sostenere un nuovo mutuo per l’acquisto della propria casa, beneficerà nel tempo di tassi di interesse più bassi grazie al taglio avvenuto nella seduta odierna.Il Fondo Monetario Internazionale e i mercati finanziari plaudono ai pacchetti stimoli; da parte nostra ci auguriamo che ci sia effettiva vigilanza sul sistema bancario, affinché eroghi realmente a privati e piccole e medie imprese i trasferimenti della Banca Centrale Europea, ci auguriamo che gli imprenditori utilizzino effettivamente questi fondi per crescere ed innovarsi e non si perdano nei meandri della burocrazia o dello spreco e della corruzione, e che gli Stati Membri, in particolare quelli dell’area mediterranea, sappiano approfittare delle nuove manovre a sostegno dell’economia per alleggerire l’eccessiva tassazione, che in molti casi favorisce la fuga delle imprese verso realtà a maggiori potenzialità di crescita e con regimi fiscali più vantaggiosi.