Aldo Bianchini
SALERNO – Erano all’incirca le ore 22 del 13 dicembre del 2017, sette anni fa, quando il dr. Domenico Focilli, l’amico Mimmo, per tutti il presidente storico dell’assostampa di Salerno, rese la sua anima al Signore.
Dopo sette anni gli antichi e vecchi amici hanno deciso, con me, di celebrare il suo indelebile ricordo con una cena molto intima proprio nel periodo in cui il grande Mimmo organizzava ogni anno per tutti noi soci dell’assostampa la cena prenatalizia che coinvolgeva molti giornalisti in un incontro che riempiva di relazioni il nostro modo di fare giornalismo e vita aggregativa.
Qualche sera fa, nello splendido locale New Garden di Albori di Vietri sul Mare, ci siamo ritrovati: io, Gerardo Lobosco con signora, Antonio Citera, Maddalena Mascolo, Filippo Ispirato, Pierino Cusati, Paolo Carrano.
Ovviamente buona parte della serata è stata incentrata sul ricordo affettuoso di Mimmo attraverso il racconto di piccoli aneddoti che hanno riportato alla nostra memoria la grande signorilità del presidente, unitamente alla sua eccezionale disponibilità verso tutti, anche nella risoluzione dei più piccoli problemi inerenti il rapporto tra di noi e l’ordine dei giornalisti della Campania.
E come sempre accade in questi raduni enogastronomici non è mancata la parte dedicata alle prelibatezze culinarie, tutto a base di pesce, del ristorante retto dai coniugi Luigi e Antonella che da anni conducono in un continuo successo il “New Garden” e che l’altra sera hanno sfoderato il meglio della loro professionalità garantendo a tutti noi qualità ed ottimo servizio.
Per continuare la celebrazione di questo affettuoso ricordo cercheremo di ripetere la cena anche l’anno prossimo e di aprirla a chiunque vorrà partecipare; naturalmente comunicheremo per tempo la data.
Il tutto anche, e non soltanto, per riportare nella famiglia dei giornalisti salernitani un po’ di serenità e di sana gastronomia.
Caro Aldo, è sempre un atto di grande amicizia ricordare chi non c’è. Sembrerebbe prossimo farlo intorno ad un tavolo ma come insegna la “mia” Slow Food cibo convivialità e valori sociali vanno a braccetto. Mi.piace la definizione molto moderna che hai dato della gastronomia da preferire : “sana gastronomia” è proprio il “motore” di ricerca più attuale che si possa utilizzare.
Che il sentimento che ha pervaso la vostra serata sia di conforto a chi si trova in altre dimensioni.