Aldo Bianchini
SALERNO – Le foto pubblicate danno l’esatta dimensione di quel “tutti insieme appassionatamente”; finita l’epoca delle fastose, intriganti e coinvolgenti “presentazioni deluchiane all’americana” di progetti mai eseguiti, oggi con una sceneggiatura più modesta e nell’ottica del necessario ridimensionamento imposto dai tempi pandemici il set, come per le grandi star di Hollywood, si è spostato e come è giusto che sia è atterrato all’interno dello Stadio Vestuti, addirittura sulla storica pista dell’atletica che diversi lustri ha dato alla città ed alla provincia.
Verrebbe voglia di sostituire l’avverbio “insieme” con il più realistico “tutti in pista … appassionatamente”.
Al centro della bella sceneggiata il restyling definitivo dello storico stadio comunale “D. Vestuti”; direi tutto bene se non fosse che siamo già al quinto atto della sceneggiata, vale a dire che siamo al quinto progetto di massima, tutti presentati nell’era deluchiana e, fin qui, nessuno andato a segno. Vari ritocchi, diverse pennellature, ma di quell’ambizioso progetto dell’arch. Giovanni Giannattasio (raccolto, rivisto e migliorato dalle figlie nel secondo progetto) non si è saputo più nulla; eppure era senza dubbio il migliore possibile.
Tutti i n pista appassionatamente, dicevo, e non solo i politici locali e nazionali ma anche tutta la stampa che, per la quinta volta, grida alla meraviglia di uno stadio tutto da godere; il meglio del meglio dai tempi del mitico architetto napoletano Camillo Guerra che dopo aver edificato i palazzo di città rilanciò l’architettura imperiale fascista nel nascente sport salernitano della fine degli anni ’20.
Il 30 dicembre del 2017, con due conferenze stampa disgiunte, il governatore e il sindaco (gli stessi di oggi) annunciarono grandi lavori pubblici per qualche centinaio di milioni di euro; niente di niente, sto ancora aspettando.
Chiariamo subito un concetto di fondo che è stato appena sussurrato dalla stampa, ovvero che il progetto deve ancora essere proposto nelle sedi opportune per cercare di intercettare una qualche trance dei fondi europei (PNRR); quindi tutto da rivedere semmai qualcosa riuscisse il Comune ad intercettare da un fin troppo mitizzato PNRR dal quale l’Italia intera vorrebbe suggere di tutto e di più. Nel frattempo a Salerno, sulla gloriosa pista, si è consumato il quinto atto della sceneggiata di cui il mai tanto compianto “barone Santamaria” farebbe volentieri a meno.
La parte di primo attore (siamo in clima di oscar) è stata giustamente assegnata all’on. Piero De Luca che ha parlato bene, anzi benissimo, della carenza di impiantistica sportiva ed ha ribadito che il Vestuti rimane al centro dell’attenzione pubblica; peccato che nessuno (neppure il presidente Avella) gli ha ricordato che siamo ormai al quinto atto della infinita telenovela.
Dall’altra sponda, l’ottimo giornalista ora deputato di FI, Gigi Casciello ha tuonato: “Mi auguro che il Comune faccia un bando adeguato e grazie al ministero del Sud vedremo un po’ di interventi a Salerno che finora non si sono visti”.
Si a Salerno è accaduto anche questo, e per i primi quattro progetti non c’è mai stato un adeguato bando pubblico.