Scritto il 9 dicembre 2021 da Emanuela Calabrese per www.lecronache.info
Nell’affrescato Salone delle feste della Società Operaia di Muro Lucano è stato presentato “Diario di una pandemia a Muro Lucano” l’ultima fatica letteraria di Milena Nigro, evento che si inserisce nel cartellone eventi della locale Università delle Tre età.
Alla serata hanno preso parte insieme all’autrice, Vituccia Caputi socia UniTre per i saluti di benvenuto, Giuseppina Cristiano Presidente della Protezione Civile la quale ha chiesto un minuto di silenzio sulle note dell’Inno Nazionale, per tutte le vittime del Covid; in seguito ha raccontato diversi accadimenti avvenuti nel periodo più critico della pandemia, che hanno commosso il pubblico. Al tavolo dei relatori anche il Sindaco di Muro Giovanni Setaro che ne ha curato la prefazione e Sebastiano Zirpoli dottore in Psicologia, il quale ha indagato sul piano della psiche gli aspetti problematici meno visibili, ma certamente molto profondi, provocati dalla situazione emergenziale. A coordinare la serata ed estrapolarne alcuni stralci per la lettura, Maria Brancucci.
«Con questo libro mi preme raccontare ciò che è successo durante la pandemia da Covid principalmente nel nostro paese, Muro Lucano in provincia di Potenza, ma sempre con un occhio rivolto alla situazione nazionale e alle normative dettate dal Governo – ha spiegato Nigro- L’intento della stesura mira alla memoria degli eventi, che per una comunità è preziosa, in vista di quanto può riservarci il futuro, per non commettere gli stessi errori.
Sul momento raccogliere queste notizie poteva sembrare banale ma poi, con il tempo, hanno assunto forma di punto di riferimento storico del periodo. Ho riportato in questo volume, con dovizia di particolari e di fotografie, gli avvenimenti succedutisi da quella tristemente famosa data del 9 marzo 2020 sino a poco tempo fa, assemblando fatti di rilevanza nazionale con le ripercussioni seguite a Muro Lucano. Coloro che non c’erano, leggendo queste righe comprenderanno le nostre angosce e forse apprezzeranno maggiormente le cose belle della vita, coglieranno le opportunità che si presentano, perché l’esistenza umana è imprevedibile e occorre vivere appieno ogni momento. Ho cercato di mantenermi lontana da pregiudizi e considerazioni personali, riportando solo gli avvenimenti che d’improvviso hanno sconvolto anche il mio paese. Covid-19 ha messo a fuoco le dimensioni della nostra vulnerabilità e della nostra fragilità e ci ha ricordato che niente è mai certo e che non siamo del tutto padroni delle nostre vite in quanto siamo soggetti alla sorte e all’inaspettato. Abbiamo capito che dobbiamo apprezzare le piccole gioie della vita e la semplice normalità, che magari ci sembrava monotona e ripetitiva, ma che ora rimpiangiamo.
In particolare abbiamo rivalutato il piacere di incontrare gli amici, i sogni e i desideri dei matrimoni sontuosi che si celebrano dalle nostre parti, gli abbracci e le carezze che donano amore e che in questo periodo si sono rivelati un forte rimpianto. L’epidemia ha avuto un impatto enorme sul benessere psicologico di tutta la popolazione. L’interruzione della vita normale ha avuto su molti pesanti conseguenze sulla salute e sull’equilibrio mentale, ha aumentato la paura di violenza domestica, ha incentivato i disturbi di ansia e di umore, ha disturbato il sonno, ha accentuato la mancanza di autocontrollo, la difficoltà di concentrazione.
Questo periodo nero ha fatto registrare un maggiore uso di alcol, tabacco e droghe in genere, oltre ad un aumento delle violenze di genere in ambito domestico.
Ho cercato di mettere in evidenza anche notizie belle di solidarietà, come le Associazioni che nei primi momenti hanno cucito mascherine per gli ospedali quando mancavano, o la Pro Loco che ha addobbato le strade per Natale per regalare un po’ di serenità, la Coldiretti che ha raccolto 300 kg di prodotti che sono stati distribuiti a persone bisognose tramite la Caritas e la Protezione Civile.
Ho terminato il libro con una notizia piacevole come buon augurio: la vittoria dell’Italia ai campionati europei di calcio .
Il mio intento è dunque lasciare un documento come memoria per chi questa epidemia l’ha vissuti ma, ancor più, per coloro che verranno in seguito, i nostri nipoti e pronipoti e per tutti gli emigranti muresi che vivono sparsi per il mondo ma che sentono forte il legame col loro paese di origine».
L’autrice lucana ha all’attivo la pubblicazione di una raccolta di poesie dal titolo: “Appunti di vita” del 2013 ed una più completa dal titolo: “Le ali dell’anima” pubblicata nel 2020. Con questo nuovo lavoro vuole ricordare i giorni e i mesi drammatici della pandemia vissuta nel suo paese, in un resoconto della quotidianità ai tempi del Covid-19, con i numeri dei nuovi casi, dei tamponi effettuati, delle chiusure, delle ordinanze comunali, allo scopo di raccontare a coloro che non l’hanno vissuto, un doloroso spaccato di vita a Muro Lucano.