Aldo Bianchini
SALERNO – Scrivo spesso delle opere pubbliche della città come “influencer” principale per il successo nelle prossime elezioni amministrative di primavera; ne ho parlato anche di recente nella trasmissione televisiva via FB condotta dall’avv. Luciano Provenza e denominata “Buongiorno Salotto”.
Il fatto di aver riportato a galla la presenza di lavori imponenti nella zona di Mercatello a ridosso dei due grossi stabilimenti balneari lì esistenti ha sollecitato anche l’attenzione degli spettatori verso l’argomento che in un articolo pubblicato da questo giornale online avevo così descritto: “L’Amministrazione, in maniera lungimirante, sta effettuando il rinascimento del litorale ed in quella zona (come vedete dalle foto) sta nascendo una spiaggia enorme che dovrà essere attrezzata dal Comune e messa a disposizione degli utenti. Ma al di là del turismo balneare questo enorme lavoro pubblico ridarà alla zona la dignità che merita e la rilancerà verso nuove mete che consentiranno di riqualificare l’intera porta-est per l’ingresso in città che troverà anche nell’investimento privato sul sito dell’ex Marzotto l’apice finale. Tutto questo se non è “grande progettazione con visione futuristica della città”, che cosa è”.
Una trasmissione molto seguita, dicevo, tanto da aver indotto alcuni telespettatori ad intervenire con dei post ben definiti; tra i tanti interventi è stato registrato anche quello dell’amico Mario Lo Bianco che nelle ore successive mi ha anche scritto: “… in particolare il ripascimento del litorale a Mercatello sembra la tela di Penelope, la mattina lavorano e la notte il mare si riprende tutto. Non ho le conoscenze per mettere in discussione questi lavori, che dovevano essere terminati sette anni fa, (questioni elettorali ?) ma osservo !!”.
Conoscendo le spiccate qualità di ambientalista del mio trentennale amico mi sono subito preoccupato di saperne di più circa quei lavori imponenti che vengono eseguiti a Mercatello per spalancare le porte al vero e concreto sviluppo e ammodernamento della città restituendogli quello splendore che aveva negli anni ’60, quando Salerno era davvero una città turistica che contava anche sull’economia indotta in virtù di un flusso turistico-balneare, dall’hinterland verso le spiagge e le strutture ricettive della zona porto e di Mercatello. Quando addirittura a Mercatello c’era una fermata stagionale-estiva delle FF.SS. per favorire l’afflusso e il deflusso di migliaia di bagnanti giornalieri.
Ma questo era il passato; nel presente bisogna far rinascere un intero quartiere che è poi il quartiere di accesso alla città dalla parte est; nacque su questi presupposti l’idea progettuale del rinascimento del lungo tratto di litorale con annesse spiagge, ed anche la concessione ai privati per il risanamento dell’area ex Marzotto che per decenni ha rappresentato la “cartolina della vergogna” dell’intera città di Salerno.
Il progetto è stato ideato e sviluppato come RUP e project-manager nell’ambito del più vasto è ambizioso “fronte del mare” dall’ing. Lorenzo Criscuolo (prima al comune, poi alla provincia ed ora in pensione) nel lontano 2006/2008.
Il progetto fu esposto, come opera più importante, alla seconda mostra internazionale del paesaggio alle Canarie (Spagna) dove fu premiato.
Il Pais di Madrid pubblicò molti articoli anche in prima pagina.
Si tratta di un progetto con interventi pubblici (le dighe soffolte ed il ripascimento) e privati (project-financing).
Tutto nacque quando con il Comune riuscimmo a sostituirci alla Provincia (dice Criscuolo); ma dopo il 2010 tutto si fermò per anni anche a causa del passaggio, non poco traumatico, dello stesso Criscuolo dal Comune alla Provincia; in effetti per una fatale e ferale combinazione l’autore del progetto si trovò escluso dal suo stesso progetto con grave nocumento a tutta l’azione costruttiva che era già stata posta in essere.
Al momento, cioè quello che vediamo passando per il lungomare di Mercatello, non è che una realizzazione parziale dei lavori da fare, addirittura sono le parti più facili del progetto (che già sono abbastanza esaustive) trattandosi di normali appalti.
La parte più importante ed interessante sono i project che erano e sono molto innovativi. Furono studiati con i progettisti spagnoli vincitori del concorso e con la società di consulting di Romano Prodi. Ancora oggi si tratta di avanguardia. Ma ci vuole chi li fa mettendoci capacità e faccia.
Sono questi gli interventi di project che potrebbero sostanziare una nuova dinamica che salverebbe la Salerno post pandemia.