Aldo Bianchini
SALERNO – Qualche giorno fa, esattamente il 31 dicembre 2020, in merito al trasporto del vaccino per la sua distribuzione nei vari “punti HUB” (sono cinque in tutto), ho scritto un articolo dal titolo“Covid Center Polla: quale vaccino è arrivato … acqua fresca ?”; un articolo che, sebbene incentrato sulla HUB di Polla per ragioni di specifica conoscenza, voleva porre delle domande di carattere generale afferenti le modalità di trasporto e di consegna delle dosi di vaccino tra il centro di raccolta a Pratica di Mare e le varie Asl disseminate sul territorio nazionale per la successiva distribuzione tra le varie HUB predisposte sul territorio di competenza di ognuna Asl.
Ovviamente non solo il titolo ma anche le domande poste nel contesto dell’articolo hanno suscitato nei meno riflessivi una certa e superficiale sufficienza, per non .dire altro. Purtroppo il resto, cioè l’altra stampa, si accontenta delle dichiarazioni ufficiali che diffonde pari pari nell’immaginario collettivo della gente che, giustamente, aspetta soltanto notizie positive.
In effetti in quell’articolo la domanda principale era “Ma di quale vaccino si tratta, del tanto decantato PFIZER o di acqua fresca ?”, e la ponevo non per sminuire l’attività professionale degli addetti alla HUB centro covid di Polla, così come delle altre quattro HUB della provincia di Salerno, ma per stigmatizzare tutta la narrazione, diversa e controversa, che ci è stata fatta dagli Organi preposti in merito alla conservazione ed al trasporto del vaccino che in partenza viene congelato a -80° e che dopo il primo scongelamento si offre ad una problematica incredibile e difficilmente gestibile perché il tutto dovrebbe avvenire entro le 6 ore al massimo dopo lo scongelamento.
Allora premesso che il vaccino arriva a Pratica di Mare congelato a circa -80° e che per essere avviato alle Asl e poi alle HUB deve essere forzatamente scongelato e messo in frigo; è possibile che tutte queste operazioni avvengano nel giro di 6 ore ?
Difficile crederci, e dirlo o scriverlo non è una bestemmia; non vorrei che alla fine venisse propinata acqua fresca invece del vaccino; il rischio c’è, anche se non si vede, perché molto ben coperto dagli organizzatori della più grande vaccinazione di massa di tutti i tempi.
Ho atteso qualche giorno per rispondere alle critiche piovutemi addosso dopo la pubblicazione di quell’articolo; mi sono documentato e adesso sono pronto non alla risposta piccata ma ad alcune necessarie precisazioni.
Sulla vicenda, al di là delle celle frigo o dei semplici frigoriferi, ha fatto chiarezza (almeno dal mio punto di vista) dal dott.ssa Mariella Corvino, direttrice sanitaria dell’ASL/1 di Napoli, che in merito alle lunghe e impressionanti file di medici e infermieri dinanzi alla Fiera d’Oltremare in attesa di ricevere il vaccino ha espressamente dichiarato: “Le file ci sono ma la priorità è non sprecare dosi di vaccino. Quando si scongela, la dose può essere usata entro sei ore. Qui alla Mostra, non abbiamo riserve, per questo chiamiamo tanti operatori” (fonte Il Mattino del 10 gennaio 2021). Più chiaro di così non si può; l’italiano è bello perché quando è scritto in maniera semplice è assolutamente comprensibile; quando invece lo scrivono le “carogne ministeriali” diventa subito incomprensibile.
Adesso seguite questi brevi messaggi che ho estrapolato dalla circolare operativa per la “Istruzione Operativa per l’allestimento del vaccino Covid-19 mRNA BNT162b2” distribuita dalla Società Italiana Farmacisti Preparatori e dalla Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie, scritta ovviamente con una eloquenza ministeriale da far paura (da qui la mia invocazione nel titolo contro le carogne ministeriali) per riuscire a mescolare le carte in modo che ognuno può aver ragione ma anche torto:
- Le fiale congelate a -75°C devono essere trasferite a 2-8 °C per farle scongelare lentamente; una confezione da 195 fiale può richiedere 3 ore per scongelare. In alternativa, le fiale congelate possono anche essere scongelate per 30 minuti a massimo 25 °C per un utilizzo immediato. Una volta scongelato, il vaccino non diluito può essere conservato per un massimo di 5 giorni a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C ovvero fino a 2 ore a temperature fino a 25 °C. (1° riquadro, pag. 4 del protocollo illustrativo);
- Conservare la soluzione di vaccino non diluito in congelatore a una temperatura compresa tra -80 ° C e -60 ° C per 6 mesi. Comunque i dati di stabilità indicano che una volta scongelato il vaccino può essere conservato per un massimo di 5 giorni tra 2-8 °C.