Anna Petrone
Consigliera di Parità della Provincia di Salerno
Ieri, nella nostra provincia, abbiamo assistito, purtroppo, ad un ennesimo dramma, un brutale femminicidio che ha colpito una giovane moglie salernitana di 41 anni e che ha sconvolto una normalissima famiglia nel comune di Cava de’ Tirreni, conseguenza estrema della violenza cieca di un marito.
La violenza sulle donne è un fenomeno di particolare allarme sociale, testimoniato dai numeri; violenza perpetrata da uomini, spesso, molto diversi tra loro, incapaci di rapporti rispettosi all’interno di una relazione di intimità o familiare; violenza che non ha classe, età, condizione sociale, cultura, nazionalità, religione.
E’ di primaria importanza essere vicino alle donne che vivono situazioni di violenza, in particolare quella subdola e nascosta tra le pareti domestiche, che sfocia in molti casi in epiloghi drammatici, come quello di ieri, perché persiste la percezione che le risposte fornite dallo Stato e dalla legislazione vigente non sono appropriate, ai fini della prevenzione e della protezione, ma ritengo che occorre partire proprio dagli uomini, da modelli rispettosi di rapporti tra i generi, che condividono il rifiuto della forza e della violenza.
Come Consigliera di Parità della Provincia di Salerno, pertanto, oltre ad affermare il rifiuto netto di ogni forma di violenza, voglio ribadire duramente che è indifferibile contribuire al contrasto di tutte le forme di discriminazioni e violenza di genere, sia nel mondo del lavoro che nella famiglia. Bisogna porre in essere azioni concrete e determinate, condivise con altri soggetti istituzionali perché il contrasto alla discriminazione e alla violenza di genere richiede la mobilitazione di una pluralità di strumenti e attori sociali che affrontino il problema da più punti di vista: giuridico, economico, psicologico, culturale e sociale. Occorrono maggiori strumenti di intervento come la formazione di operatori/trici specializzati in materia, procedure di accoglienza e ascolto delle vittime che le accompagnino nel processo di empowerment materiale e morale che permetta loro di acquisire capacità e risorse adeguate per fuoriuscire dalla violenza, il coordinamento tra servizi per un’azione sinergica sui vari fronti che la violenza coinvolge e, soprattutto, interventi mirati di prevenzione anche sugli uomini.
Come donna e come Consigliera di Parità ho portato avanti insieme alle istituzioni territoriali percorsi a favore delle donne, messi in campo con un approccio di rete ma che necessita di una volontà istituzionale degli enti coinvolti a rendere operativa una progettazione condivisa e una costruzione di un linguaggio comune che permetta alle donne e ai minori vittime di violenza, agli uomini e alle famiglie nella loro interezza di sentirsi veramente sorretti da una rete fatta di professionisti esperti e non solo di volontari, di cui il nostro territorio ha davvero bisogno.