Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Roma ,18 luglio 2020. Il 14 settembre 2020 si torna a Scuola in presenza e in sicurezza , parola della Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, presentando le Linee guida per la ripresa insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,il testo ha avuto il via libera anche da parte delle Regioni e degli Enti locali. Sindacati e Dirigenti Scolastici sconvolti e famiglie nell’incertezza. L’assenza dei docenti, che già c’era negli anni scorsi, sarà aumentata con le difficoltà organizzative dovute all’emergenza sanitaria. La didattica a distanza non può essere assunta a sistema, la scuola è luogo di democrazia e libertà.Ci saranno altri lockdown ? Un miliardo in più per la ripartenza, che consentirà, fra l’altro, di avere un maggiore organico ,per evitare classi-pollaio , fra docenti e personale ATA di 50mila persone in più. Ovviamente non sono sufficienti!Dal primo settembre 2020 le Scuole riapriranno per il recupero degli apprendimenti delle studentesse e degli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza alla fine dell’anno scolastico appena concluso e di tutti gli alunni che i docenti vorranno far partecipare in base alle esigenze della loro classe. Dal 14 settembre 2020 cominceranno le lezioni. Nel lavoro che sarà fatto dalle scuole e ai tavoli regionali massima priorità sarà data ai più piccoli, che più di tutti hanno sofferta la chiusura della scuola in questi mesi e agli alunni con disabilità. Non ci sono le condizioni per la ripresa della Scuola a settembre per spazi e mancanza di organici ,i sindacati della Scuola e i Dirigenti Scolastici sono preoccupati sulla prospettiva di riaprire le Scuole il 14 settembre 2020. Quanto sta accadendo è responsabilità del Governo, di tutto il Governo, e non solo della giovane Ministra dell’Istruzione, Grillina, con due lauree,abilitazione all’insegnamento e specializzazioni. Non c’è un piano del Governo per la riapertura delle Scuole. Lucia Azzolina , Ministra della Scuola del governo Conte II, al posto del dimissionario Lorenzo Fioramonti. Il Ministero si è sdoppiato e si affiancato Gaetano Manfredi , titolare dell’Università e Ricerca.Azzolina, 38 anni, di Siracusa, legata al Movimento 5 Stelle, è già stata Sottosegretario dello stesso dicastero dell’Istruzionedall’inizio dell’esecutivo. Si è laureata dapprima in filosofia e poi in giurisprudenza nel 2013. Nel gennaio 2014 è passata di ruolo all’I.I.S “Quintino Sella” di Biella. Dopo la laurea in giurisprudenza, ha svolto la pratica forense occupandosi di diritto scolastico.Nel maggio 2019 si è classifica tra gli idonei del concorso per dirigente scolastico, nelle cui graduatorie rimane iscritta in attesa di un eventuale reclutamento degli idonei, in subordine ai vincitori del concorso. Per molti anni è stata attiva all’interno del sindacato ANIEF, dapprima in Piemonte, per poi operare in Lombardia per oltre un anno e mezzo. Rassegnate le dimissioni dal sindacato, è tornata ad insegnare all’I.I.S “Quintino Sella” di Biella.I sindacati della Scuola hanno preso di mira la Ministra dell’Istruzione perché sono convinti che non ci siano le condizioni per una ripresa della Scuola fra un paio di mesi. Gli organici approvati prevedono un taglio dei posti,l‘altra cosa è ridurre l’ora di lezione a 40 minuti, non ci sono indicazioni sulla gestione delle scuole, sulla pulizia degli spazi come i bagni e su come evitare assembramenti. La Scuola è come una casa che sta bruciando e la Ministra anziché chiamare i vigili del fuoco per spegnere l’incendio sta chiamano gli arredatori. Risponde Azzolina: “Mi attaccano perché sono donna, giovane e Cinque stelle, c’è l’idea che noi M5s siamo incompetenti, anche se io ho due lauree, l’abilitazione all’insegnamento, specializzazioni. Ma ora vado in tv e spiego io. Adesso basta, ho sbagliato a non farlo prima. Sono pronta ad un confronto televisivo con Salvini sulla scuola”. Dai sindacati , aggiunge Azzolina, mi aspetto collaborazione. Noi per il 14 settembre 2020 saremo pronti, ma ognuno deve fare la propria parte. Non si può sempre dire no a tutto, ad ogni tentativo di innovazione. Serve coraggio”. “Oggi le condizioni per cui le scuole riaprano in presenza non ci sono: inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene , ha detto Francesco Sinopoli ,Segretario Cgil Scuola, bisognerebbe essere onesti. A causa del ritardo con cui il confronto è iniziato e la scarsità delle risorse la situazione delle scuole è drammatica. I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi; serve un organico straordinario che al momento non c’è. La preoccupazione che sta nascendo è che siccome il tempo scuola si ridurrà si tornerà alla didattica a distanza”.”La preoccupazione che sta nascendo è che poiché il tempo scuola si ridurrà, si tornerà alla didattica a distanza. Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola non vogliamo soluzioni diverse. Abbiamo bisogno di un decreto- legge sulla Scuola. Il Governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la Scuola in presenza”.Anche l’Associazione Nazionale dei Dirigenti Scolastici, ha espresso il suo dissenso, anticipando persino uno stato di agitazione del sindacato.Il no dei sindacati oramai rischia di divenire un vero e proprio braccio di ferro, ma le motivazioni che hanno spinto gli stessi ad intraprendere questa decisione sono tante e nello stesso tempo si basano su fatti concreti e non solo teorici,servirebbero più risorse economiche e appigli normativi concreti, argomenti questi non presi seriamente in considerazione dal Ministero dell’Istruzione.