Aldo Bianchini
SALERNO – E’ andato via in silenzio, nel sonno, durante la notte tra il 17 e il 18 agosto scorso; aveva 92 anni ma, almeno fino a poco tempo fa, non li dimostrava affatto. Alberico Capaldo (rag. – cav.), questo il suo nome e cognome.
E’ andato via in silenzio, quasi come se non volesse dare fastidio a nessuno e, probabilmente, non se ne è neppure accorto; come “per grazia ricevuta” è andato via per sempre.
Non vedremo più, mai più; ci mancherà, ovviamente, la sua sfrenata allegria caratteriale che riusciva a contagiare tutti in un turbinio infinito di gioiose sensazioni. Era allegro anche quando affrontava, e quasi sempre risolveva, grossi problemi professionali e di vita quotidiana. H amato immensamente la sua famiglia, e il suo amore è stato ricambiato dalla moglie e dai figli che fino all’ultima sera lo hanno sorretto, curato, entusiasmato con la loro vicinanza ed il loro affetto.
Non c’era argomento che non spesse affrontare, dalla famiglia alla professione passando per quella sua scherzosa ma contagiosa capacità di raccontare, sotto forma di barzellette, anche fatti veri e significativi.
Sul piano professionale ha avuto un unico grande amore: l’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro; una istituzione che aveva preso per mano una quarantina di anni fa quando era sul punto di franare paurosamente. Riuscì a spegnere le burrascose polemiche con un noto consulente del lavoro di Nocera, anzi a portarlo dalla sua parte aiutandolo a scalare i vertici nazionali dell’ordine, pur di salvare l’Ordine stesso e rilanciarlo verso l’attuale missione; che non è più legata alla semplice compilazione mnemonica della busta paga, ma ha assunto la figura di vera e propria interposizione, alla pari, tra datori di lavoro, istituzioni e lavoratori.
L’ha lasciata qualche anno fa nelle sicure mani del nuovo presidente Carlo Zinno che fin dal 1° dicembre 2018 sta guidando l’Ordine con grande capacità professionale nel solco di quelli che erano gli indirizzi che per ben 35 anni il compianto Alberico aveva prima progettato e poi portato avanti con decisione.
Lo avevo conosciuto nella seconda metà degli anni ’60, quando cominciai il mio lavoro di “ispettore di vigilanza” per gli infortuni sul lavoro e lui era già un consulente affermato con studio in Città sul Corso Vittorio Emanuele, il primo studio multidisciplinare c he prevedeva anche la presenza di un avvocato al suo interno.
La nostra conoscenza, divenuta sincera amicizia, si era subito sviluppata anche perché Alberico era il cognato del capo degli ispettori (Luigi Pellegrino), entrambi provenienti da San Marcellino, un paesino di circa 15mila abitanti in provincia di Caserta.
Credo che il presidente Zinno ci abbia già pensato; sarebbe molto bello intitolare la nuova sede dei consulenti del lavoro o quantomeno il salone delle cerimonie alla memoria del compianto Alberico Capaldo, un uomo vero ma anche un amico sincero.
Alla moglie, ai figli – generi – nuore e parenti, va tutto il doveroso ricordo mio personale, della direttrice editoriale Maddalena Mascolo e di tutta la redazione di questo giornale online www.ilquotididanodisalerno.it.