Aldo Bianchini
SALERNO – Molto spesso nella narrazione storica di un’inchiesta giudiziaria, che ha suscitato scalpore ed ha colpito nel profondo l’immaginario collettivo, ci si dimentica di rifare la storia completo mettendo tutti i pezzi del puzzle per avere un quadro completo delle storie e delle vicende narrate, partendo dai periodi storici in cui esse inchieste si sono sviluppate in maniera apparentemente disarticolata tra loro.
Ovviamente per la completezza del discorso, ed anche della narrazione, non bisogna mai dimenticare gli atteggiamenti verso l’esterno, soprattutto verso il mondo politico, che le Procura dimostrano di avere con le loro azioni che se prese una per una appaiono tutte improntate alla difesa della legalità ed all’abbattimento dei soprusi che la stessa politica compie in danno della Pubblica Amministrazione (P.A.).
Difatti le vicende giudiziarie che andrò a ricordare con questo articolo sono tutte incentrate sugli intrecci presunti tra politica – pubblica amministrazione e malavita organizzata.
Negli anni dal 2010 in poi un pubblico ministero, Vincenzo Montemurro, si è elevato su tutti gli altri, della pur corposa Procura della Repubblica di Salerno, per capacità investigativa, per tenacia e per organizzazione lavorativa; quasi da solo, direttamente o in collaborazione ed alcune soltanto sfiorate, ha portato avanti una serie innumerevole di inchieste che hanno caratterizzato un preciso periodo storico coincidente, forse soltanto casualmente, con il dominio politico del centro destra attraverso una filiera di comando mai verificatasi prima che partiva dal Governo centrale del Paese per arrivare all’Ente Provincia ed a quasi tutti gli Enti locali, attraverso il controllo della Regione Campania.
Ecco alcune delle inchieste giudiziarie tra le più clamorose e rumorose: Tesseramenti PD e PdL 2012 (finiti nel nulla) – Baldi connection (on. Giovanni Baldi) – Criniera (Gambino – D’Onofrio) – Linea d’ombra (Gambino e Santilli) – Ghost Roads (Giovanni Citarella) – Due torri (Giovanni Citarella) – Matrolindo (Inps e consulenti legati alla destra) – Perseo (Antonio Anastasio) – Poker (Franco Annunziata)- Sarastra (Pasquale Aliberti e Monica Paolino).
E’ sufficiente, difatti, rileggere i nomi delle varie inchieste per capire e, forse, applaudire l’azione sistematicamente coraggiosa ed intelligente di un PM come Vincenzo Montemurro che, a mio sindacabile avviso, ha costruito quella che probabilmente passerà alla storia come la “Super Job Search”, ovvero la ricerca del super interesse che sta a metà strada, purtroppo, tra camorra – istituzioni e politica anche a costo di urtare la suscettibilità di molti e di attirarsi addosso critiche senza precedenti.
E le critiche non sono mancate a che perché sostanzialmente le inchieste di Montemurro sono state sempre esercitate a carico di personaggi politici legati al centro destra e quell’unica contro il centro sinistra (tesseramento PD del 2012) dopo le prime scoppiettanti mosse investigative è franata miseramente nel dimenticatoio dei polverosi armadi della Procura/DDA.
Due le cause essenziali del parziale inquinamento (non voglio dire fallimento) delle inchieste di Montemurro (che da qualche tempo è ritornato nella sua naturale Procura di Potenza): la strumentalizzazione da parte degli investigatori diretti (forze dell’ordine) e la sovraesposizione dei personaggi politici del centro destra incapaci di fare fronte unico. Ma questo lo esamineremo nel prossimo articolo.