da Pietro Cusati
La legge di riforma costituzionale ha messo la parola fine sul voto delle due Camere,infatti, per il Senato il 25 settembre 2022 possono votare i diciottenni. La riforma potrebbe portare quindi una più marcata stabilità del quadro politico. Ora occorre superare il cosiddetto bicameralismo perfetto, cioè il sistema che in Italia prevede stesso ruolo e stesse funzioni alle due Camere.Il Parlamento non ha affrontato una norma strettamente collegata all’elettorato attivo, il diritto di elettorato passivo che ancora pone il limite dei 40 anni per essere eletto senatore. Con il voto del 25 settembre 2022 per la prima volta si concretizza il taglio dei parlamentari che con la riforma costituzionale passeranno da 945 a 600,i deputati diminuiscono da 630 a 400, i senatori da 315 a 200. I simboli al Viminale andranno presentati tra il 12 e il 14 agosto 2022 , le liste, le firme e i candidati per i collegi uninominali nelle Corti d’Appello tra il 21 e il 22 agosto 2022. Il 26 agosto 2022 è la data d’inizio ufficiale della propaganda elettorale, il mese di campagna elettorale prima del voto.Il 15 ottobre 2022 è la data entro la quale deve tenersi la prima seduta del nuovo Parlamento. Lo stabilisce l’articolo 61 della Costituzione, in base al quale “la prima riunione” delle Camere “ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni”,finché non sono riunite le nuove camere, “sono prorogati i poteri delle precedenti”. Si voterà con il sistema elettorale misto, sia per la Camera dei deputati che per il Senato della Repubblica, con circa un terzo dei parlamentari eletto in collegi uninominali e due terzi in collegi plurinominali piccoli, con liste bloccate. Il decreto legislativo numero 177, del 23 dicembre del 2020 : “Determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica” , prevede i nuovi collegi, gli uninominali, quelli che vengono assegnati con il sistema maggioritario, sono 147 alla Camera e 74 al Senato mentre quelli plurinominali sono 245 alla Camera e 122 al Senato. A questi si aggiungono i 12 collegi riservati ai deputati e ai senatori eletti all’estero (8 alla camera e 4 al senato). 600 parlamentari in tutto. La riforma costituzionale ha eliminato il paletto dei 25 anni per il diritto di votare i senatori, basteranno 18 anni come per la Camera dei deputati. E’ una «modifica dell’articolo 58 della Costituzione, al primo comma, fatta per consentire che si abbiano elettorati uguali per l’elezione di entrambi i rami del Parlamento, in modo che i diciottenni possano eleggere anche la Camera alta», introducendo quindi «un grande cambiamento», dando il voto per il Senato a circa 4 milioni di italiani.
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