LA CITTA DELLA VERGOGNA – ASSESSORA DOTT.SSA ADINOLFI: SMENTISCA, PER FAVORE!

 

 

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

Prof.ssa Paola Adinolfi, assessora al bilancio del Comune di Salerno

SALERNO – Il Consiglio Comunale di Martedì prossimo metterà fine alla ‘Commedia degli Equivoci’, andata in scena negli ultimi mesi, ed alzerà il sipario su una nuova rappresentazione, la ‘Commedia degli Orrori’, che, proprio in questi giorni, ha avuto un prologo tra il ‘grottesco’ e il ‘tragico’.

La ‘scena’ si apri nel Settembre scorso con l’’equivoco’ della prof.ssa Eva Avossa, Assessora e Deputata, già vice-Sindaca, che definì ‘in ordine’ e in grado di ‘assicurare servizi di eccellenza’ (fonte: Irno 24) il fallimentare Bilancio 2020 al quale, a distanza di pochi mesi, veniva infatti assegnato il primo posto in Italia (a parte le Città Metropolitane) per disavanzo pro-capite (fonte: 24Ore). A seguire, ci sono stati gli ‘equivoci’ dell’Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, che, dopo aver dichiarato ‘non squilibrato’ il Consuntivo 2021, deliberato il 31Maggio, il giorno successivo ha dato notizia dei contatti già avviati con il Governo per l’adesione al decreto Aiuti e ne ha proposto, il 16Giugno, la delibera in Giunta. Non solo. Ha definito la scelta una ‘opportunità’, in grado di realizzare il riequilibrio (di uno squilibrio sempre negato) senza incidere sui servizi (fonte: ilMattino), mentre già stava elaborando un Bilancio di Previsione con un aumento immediato di tutte le voci delle Entrate, per 15milioni di euro, ad eccezione dell’addizionale Irpef che, in aggiunta alla tassa di imbarco, sarà elevata solo di un punto nel 2023 per crescere, poi, negli anni successivi. Un ‘equivoco’? Non sembra, visto che nel corso di una discussione in Commissione, l’Assessora avrebbe dichiarato di aver escluso l’Irpef per evitare una ‘fuga dalla Città’ (??!!). Un’affermazione ascoltata dai presenti, ma non ‘ufficializzata’. C’è qualcuno che possa smentirla? Perché, se fosse vera, sarebbe gravissima, inaccettabile e anche ‘vergognosa’, sia per chi l’avesse pronunciata, sia per chi l’avesse ascoltata senza pretenderne le ‘dimissioni’. I più deboli non possono essere utilizzati come ‘agnelli sacrificali’, né ‘vessati’ abusando della loro debolezza, né trattati come ‘sudditi imbelli’ obbligati o ‘votati’ al silenzio. Se fosse vera, l’affermazione non sarebbe ‘grottesca’, ma ‘tragica’. Assessora dott.ssa Adinolfi: smentisca, per favore!

In una condizione di evidente decrescita economica e demografica (127.703 abitanti al 30/04, ben 402 in meno da inizio anno – fonte: Istat) e con una crisi che sta facendo esplodere disagi e povertà, è sconsigliabile e, in verità, moralmente inammissibile, colpire i memo abbienti. Secondo una dichiarazione di Salerno Pulita (fonte: Fb), già oggi il 40% dei cittadini non paga la Tari. Potrà pagare le nuove imposizioni? I Residui Attivi, cioè i crediti da incassare, per 457,3milioni forniscono la risposta. Solo l’intervento sulla ‘capacità contributiva’ o sul beneficio sociale può offrire una soluzione equa, buona e giusta. Non sono regole estemporanee. Sono scritte nei libri. Se, però, non si possono disturbare i titolari di redditi elevati, allora non c’è gioco. Forse, si ha paura di sentirsi dire: ma non ci avete invitato ad arricchirci? Così, con le scelte adottate si ‘socializza’ il costo del rientro consentendo ai ‘furbi’, e ai ‘ricchi’, di festeggiare, di inneggiare e, magari, anche di ringraziare, salvo errore, mentre si colpiscono gli asili-nido, la mensa, il trasporto scolastico, gli impianti sportivi e i mercati, per coprire il 68,8% dei costi contro il 56,4% del 2019 (ante Covid). Lo ‘scandalo’ non è nella percentuale di incremento di alcune voci, del 10,100 o 300%, ma è semplicemente nell’aumento, tenuto conto che l’art. 243 del TUEL dispone, per gli Enti in pre-dissesto, una copertura non inferiore al 36%. Cioè, non è dato sapere se siamo ‘equilibrati’, ma dobbiamo pagare più degli ‘squilibrati’! Quindi, si chiedono soldi a chi ha un ISEE di 6.000euro e non si chiedono a chi ne guadagna 100.000. Forse, da noi la Costituzione è diversa. O, chissà, anche la morale.

La Città di Lecce, pure citata dalla dott.ssa Adinolfi, ha aderito al decreto con un disavanzo di 72,3milioni di euro proponendo al Governo di aumentare solo l’addizionale di quattro punti, a partire dai 28.000 euro, e nulla più (fonte: Lecceprima). Forse, più che citarla perché in disavanzo, sarebbe stato più giusto seguirne l’esempio. Ma, c’è anche di più. Già nell’anno 2015, l’allora Sindaco di quella Città inviò una lettera a tutti i cittadini dichiarando che: “il disavanzo non deriva da uno scompenso nella gestione dei conti…ma…esiste in quanto 79 milioni di crediti non riscossi (di allora) hanno finanziato debiti già scaduti. Dal 1998 ad oggi, per tenere i bilanci in equilibrio, abbiamo indicato in entrata crediti di dubbia esigibilità con i quali abbiamo finanziato spese certe (debiti). Una mala gestio purtroppo molto diffusa nei comuni italiani”. E, aggiunse: “Questo significa che sono stati dichiarati esigibili crediti che tali non sono…siamo riusciti in questi anni a realizzare un doppio fallimento: aumentare la spesa corrente senza migliorare la qualità dei servizi…per una ragione semplice: abbiamo utilizzato molte risorse non per investirle nella Città ma per aumentare il consenso…(fonte: Leccesette). Bene. Nel 2015, a Lecce, si diceva la verità, anche se scomoda. Da noi, nel 2022, benché primi indebitati d’Italia, si ‘equivoca’. Sarebbe opportuno sentire un parere dell’Assessora ‘tecnica’ sul contenuto di quell’autocritica.

C’è da aggiungere, infine, che appare davvero incredibile l’aumento delle Uscite ‘correnti’ per 5,4milioni. Una gestione ‘a rientro’, non può essere ‘espansiva’. Se si chiedono sacrifici, i soldi debbono servire a dare dignità e qualità, non ad altro. Così, chiusa la ‘Commedia degli Equivoci’, e dopo un intervallo almeno ‘grottesco’, adesso il Consiglio darà inizio agli ’Orrori’ colpendo i cittadini più deboli che ‘non possono scappare’ (s.e.). In tutto questo, gli Amministratori avranno comunque modo di dormire sonni tranquilli: hanno avuto lo scudo contro le responsabilità e le sanzioni pecuniarie previste per il dissesto.

Il Sindaco di Lecce, nel 2015, fece un atto di grande verità e dignità. Da noi, con un’Assessora ‘tecnica’ al Bilancio e uno ‘tecnico’ alla Trasparenza, si recitano commedie mettendo in scena di tutto. Talora, forse, senza dignità e senza vergogna.

 

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 23/07/2022

 

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