da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Oggi, le Malattie Sessualmente Trasmesse (MTS) sono un’emergenza e i mesi che precedono l’estate sono i mesi “caldi” per l’informazione ai più giovani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dei 340 milioni di nuovi casi di malattie sessualmente trasmesse (MTS) che si registrano nel mondo ogni anno, almeno 111 milioni interessano giovani sotto i 25 anni di età. Si stima, infatti, che ogni anno un adolescente su 20 contragga una MTS e che l’età di insorgenza tenda progressivamente ad abbassarsi.
L’età del sesso si abbassa. L’età media in cui le ragazze scoprono il sesso si è notevolmente abbassata (7% già tra i 13-14 anni) ma non si riscontra ancora un’adeguata consapevolezza che anche attraverso un singolo rapporto si può contrarre una malattia trasmessa sessualmente.
Il pericolo più importante da cui difendersi evitando rapporti non protetti è l’HIV, ma virus come l’Herpes genitale o il Papilloma virus hanno la tendenza a rimanere all’interno dell’organismo e possono causare l’insorgenza di forme pre-tumorali del collo dell’utero. Altri batteri, virus, funghi o parassiti che si trasmettono per via sessuale possono provocare nella donna la malattia infiammatoria pelvica (PID) che rappresenta un pericolo grave causando infertilità e dolore pelvico cronico.
Quanti adolescenti sanno che Candida e Trichomonas sono i nomi di infezioni dell’ultimo tratto delle vie genitali e che il più delle volte guariscono con una terapia mirata? E quanti che altre infezioni, invece, come ad esempio le infezioni da Chlamydia e la Gonorrea, se non diagnosticate tempestivamente e non curate in modo adeguato, possono interessare anche gli organi genitali interni? D’altra parte, il decorso spesso asintomatico delle infezioni non esclude, anche negli adolescenti, le complicanze a lungo termine. Per esempio è riportata una frequenza di malattia infiammatoria pelvica del 15% delle adolescenti infette e non trattate, in genere esito di un’infezione da clamidia, la più comune nelle ragazze sotto i 25 anni e spesso ricorrente, e le recidive aumentano il rischio di lesioni tubariche e di infertilità.
Una informazione corretta è quindi indispensabile.
Il grado di conoscenza è risultato insufficiente in molte indagini. Molti adolescenti apprendono le informazioni su sessualità, contraccezione e rischi connessi prevalentemente dai media e dai coetanei. Le informazioni sono spesso trascurate e, in caso di malattia, l’adolescente prova sensi di colpa e vergogna che lo spingono a rinunciare al ricorso ai servizi sanitari. Un contributo notevole potrebbe derivare dalle istituzioni scolastiche, ma purtroppo la scuola è spesso totalmente assente su questi argomenti. Internet, viceversa, è strapiena di informazioni, troppe e non filtrate, col rischio di trasmettere concetti confusi e non sempre corretti. Rimane la famiglia, dove però occorre superare una naturale difficoltà ad affrontare certi argomenti e ad avere una relazione aperta e non pregiudiziale.