da Giuseppe Amorelli
(avvocato – scrittore)
L’11 luglio 1982, allo stadio Santiago Bernabéu di Madrid, l’Italia del calcio si laureava campione del Mondo per la terza volta battendo in finale la Germania Ovest per 3 a 1. Le grandi imprese l’Italia calcistica le ha sempre realizzate con la Germania dell’Ovest come il leggendario 4 a 3 dopo i tempi supplementari il 17 giugno 1970 allo stadio Azteca di Città del Messico in semifinale. E ancora, Il 4 luglio 2006 al Westfalenstadion di Dortmund l’Italia quando batteva la Germania per 2-0, dopo i tempi supplementari, nella prima semifinale dei Mondiali in corso in Germania e accedeva alla finale che veniva poi giocata il 9 luglio 2006 allo Stadio Olimpico di Berlino vinta dall’Italia contro la Francia.
La conquista della 3 coppa del mondo in Spagna 82, da parte dell’Italia calcistica, ha le sue origini nel campionato del mondo del 1978 disputato in Argentina. Fu proprio in quel mondiale che Enzo Bearzot incominciò a “forgiare” il suo “equipo” che quattro anni dopo trionferà in Spagna. In quella squadra fanno il loro ingresso per la prima volta due giovani: Antonio Cabrini e Paolo Rossi, oltre a Marco Tardelli, Gaetano Scirea, Dino Zof, Francesco Graziani, Franco Causio, Claudio gentile e Giancarlo Antonioni.
Tuttavia l’avventura “azzurra” al mondiale spagnolo dell’82 non partiva con il piede giusto per una serie di motivi. Lo scandalo del Calcioscommesse del 1980 aveva creato un atmosfera negativa nel mondo del calcio coinvolgendo una serie di calciatori, tra cui Paolo Rossi che pur inattivo da due anni, fu portato lo stesso da Enzo Bearzot, lasciando a casa due grandi giocatori quali Roberto Pruzzo ed Evaristo Beccalossi, che erano stati considerati dalla critica sportiva i migliori calciatori nel campionato di calcio . L’avversione da parte del grande pubblico, e di tutto il giornalismo sportivo ,verso la nazionale di Bearzot, si amplificò quando nelle tre gare della fase iniziale l’Italia pose in essere delle prestazioni scialbe e deludenti evidenziando grandi difficolta a costruire e finalizzare il gioco. Infatti pareggiò zero a zero contro la Polonia, e 1 a 1 con il Perù e il Camerun. Dinanzi alle critiche feroci provenienti da tutti gli ambienti anche non sportivi, indussero i dirigenti della nazionale alla decisione storica del “silenzio stampa”. Lo stesso presidente federale, Federico Sordillo cosi si espresse: «Se continua così, torniamo subito a casa».
Tuttavia lo stesso Enzo Bearzot C.T .della nazionale di calcio Italiana prima della partenza per la spedizione spagnola tenne a sostenere:” “Credo nello spirito che ho infuso nel mio gruppo di giocatori. Sono convinto che forse soffriremo con Polonia, Perù e anche col Camerun, ma molto meno nella seconda fase. Sulla distanza trionferà la mia mentalità vincente. Il resto sono chiacchiere all’italiana, ma io di chiacchiere non ne faccio. Sono un italiano diverso”. Ed ebbe ragione.
Fu nella seconda fase del “Mundial” spagnolo, che la nazionale Italia dimostrò la sua potenza. Il 9-6-1982, allo stadio Bernabeu di Barcellona l’Italia(Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali (75’ Marini), Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi (80’ Altobelli), Antognoni, Graziani), affronta l’Argentina (Fillol, Olguin, Tarantini, Gallego, Galvan, Passarella, Bertoni, Ardiles, Diaz (58’ Calderon), Maradona, Kempes (58’ Valencia ) ovvero di Diego Armando Maradona. Il risultato finale 2 a 1 per l’italia, reti: 56’ Tardelli, 68’ Cabrini, 84’ Passarella. Risultò “mostrusa” la prestazione di Claudio Gentile che con la sua marcatura arcigna e puntuale stroncò ogni iniziativa al piu grande giocatore di tutti i tempi: Diego Armando Maradona.
Il 5-7-1982, a Barcellona allo stadio Sarrià, l’Italia (Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati (34’ Bergomi), Scirea, Conti, Tardelli (76’ Marini), Rossi, Antognoni, Graziani ) affronta il Brasile (Valdir Peres, Leandro, Junior, Cerezo, Oscar, Luisinho, Socrates, Falcão, Serginho (69’ Paulo Isidoro), Zico, Eder. La gara finisce 3 a 2 per l’italia con le reti di5’ Rossi, 12’ Socrates, 25’ Rossi, 68’ Falcão, 75’ Rossi.E’ la partita del secolo che nell’immaginario collettivo, scalza di gran lunga il 4 a 3 dell’italia inflisse alla germania Ovest nella semifinale del messico 70. Ancora Claudio gentile a “fermare” il fenomeno brasiliano Arthur Antunes Coimbra detto “Zico”. Quella sera scoppiò il mito di “Pablito” Rossi, che siglò tutte le tre reti di quel 3-2 rimasto negli annali della storia e che è ancor oggi viene ricordato come la “tragedia del Sarrià”. Cosi in una intervista Paolo Rossi:”Il Brasile è la squadra più forte del mondo, una delle squadre più forti di tutti i tempi. “Avrebbe potuto fare a brandelli qualsiasi squadra. Ma l’Italia no, non ci stava. Io sono entrato in campo pensando che da un momento all’altro la mia vita potesse cambiare”. Per il Brasile dei vari Falcao, Socrates Zico Cerezo che fino a quel momento erano così sicuri di passare il turno , fu un’autentica disfatta. Nel calcio il risultato si acquisisce dopo aver giocato la partita, così come d’altronde avviene nella vita che va vissuta realmente e non immaginata.
Poi fu una passerella, la semifinale dell’8-7-1982, a Barcellona contro la Polonia con il risultato a nostro favore per 2 a zero con due gol di Paolo Rossi. Le formazioni talia: Zoff, Bergomi, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni (28’ Marini), Graziani (70’ Altobelli)Polonia: Mlynarczyk, Dziuba, Majewski, Matysik, Janas, Zmuda, Lato, Kupcewicz, Ciolek (46’ Palasz), Buncol, Smolarek (77’ Kusto
La finale del campionato del mondo di calcio si disputò a Madrid 11-7-1982 – Stadio Santiago Bernabeu, ore 20.00.
Italia: Zoff, Gentile, Cabrini, Bergomi, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Oriali, Graziani (8’ Altobelli, 89’ Causio). A disposizione: Bordon (GK), Dossena, Marini. Allenatore: Enzo Bearzot
Germania Ovest: Schumacher, B. Förster, Briegel, Breitner, K.H.Förster, Stielike, Littbarski, Dremmler (61’ Hrubesch), Fischer, Breitner, Rummenigge (69’ H. Müller). A disposizione: Franke (GK), Hannes, Magath. Allenatore: Jupp Derwall
Risultato Finale Italia batte Germania Ovest 3.a.1 Reti: 57’ Rossi, 68’ Tardelli, 81’ Altobelli, 83’ Breitner
Quella sera in Tribuna, ad assistere alla finalissima, vi era il Presidente della Repubblica Italiana, Sandro Pertini il quale, dopo il gol di Tardelli esclamo:” Non ci prendono piu”. Fu proprio Sandro Pertini ad attribuire a quella vittoria sportiva un valore politico. Infatti nell’euforia dei festeggiamenti, rivolgendosi a tutti i calciatori, disse :«Voi non vi rendete conto di quel che avete fatto per il vostro Paese» . Un vittoria sportiva che sarebbe stata capace di aprire scenari socio, culturali ed economici che l’Itala stava per intraprendere.
L’Italia si lasciava alle spalle, tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli Ottanta un periodo molto cupo gli “Anni di piombo” caratterizzati dalla strategia del terrore e che avevano squassato il tessuto sociale con stragi e lutti. Le stragi si succedevano alle stragi, a partire da quella del 12 dicembre 1969 di Piazza Fontana a Milano, fino a quella del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna.. L’Italia aveva bisogno di qualcosa, un “simbolo” cui attaccarsi, una guida che la tirasse fuori dal periodo buio e quel mondiale dell’82 ebbe questo significato.
Paolo Rossi è stato il simbolo di quella vittoria. La sua storia personale è poi anche la storia di quell’Italia che, nel 1982, veniva da divisioni e tragedie, e si è scoperta unita, finalmente forte, inferiore a nessuno. “Pablito” che da bambino scappava di casa per andare a giocare al calcio in strada, ha avuto la forza la caparbietà e tanta pazienza nel superare tanti ostacoli nella sua carriera. In primis le operazioni al menisco, lo scandalo delle scommesse, da cui è uscito innocente, lo scetticismo dell’opinione pubblica ai mondiali di Spagna..
Un grande professionista, un Nobil Uomo, Gaetano Scirea: «Dicono che ho un portamento nobile perché gioco sempre con la testa alta. Guardo oltre».
Il ricordo solo di due di loro che non ci sono più ma tutti indistintamente quei calciatori, in quel Mundial dell’82, furono :”Uomini che giocarono da Campioni.”