RIEQUILIBRIO – IL BILANCIO OSCURO DI UNA CITTA’ NELLE TENEBRE

da Alfonso Malangone

(Ali per la Città)

 

SALERNO – Il Comune con le pareti di vetro, e un Assessore alla Trasparenza, non ha pubblicato sul proprio sito ufficiale i documenti della delibera di Giunta n. 196 del 16/06/2022 relativa all’adesione al decreto Aiuti. Più precisamente, la delibera c’è, nell’Albo Pretorio, ma mancano il testo e i sette allegati. Ci sono solo i titoli (fonte: Comune).

Al cittadino, quindi, non è consentito conoscere i sacrifici che dovrà affrontare per il riequilibrio della situazione finanziaria dell’Ente dopo aver ‘scoperto’, solo poche settimane fa, che le rassicurazioni in precedenza fornite dagli Amministratori non erano ‘veritiere’. Ovviamente, con salvezza di ogni buona fede.

Quando le cose si sanno e non si dicono, è perché non si vogliono dire. E, allora: cosa c’è che i cittadini non debbono sapere? L’Assessore alla Trasparenza potrebbe precisare? Lui è competente per materia.

Chi gestisce una Comunità, deve farlo in nome e nell’interesse del popolo senza lasciare allo stesso solo il ruolo di spettatore di una tragedia o di un’operetta buffa, peraltro pure pagante. Adesso che sono cambiate le direttive e si conosce la verità, si dovrebbe avere il coraggio di dirla tutta, assumendo tutte le conseguenti responsabilità. Anche perché, a ben vedere, queste non sembrano mancare.

Nel Bilancio 2021, sono presenti crediti da incassare per spazzatura, pari a € 110,5milioni, per multe, pari a € 55,3milioni, per IMU, pari a € 33,8milioni, per fitti/canoni, pari a € 10,8milioni, e tante altre decine di milioni per tante altre causali. Se davvero sono crediti ‘vivi’, come si dice, rappresentano somme non versate da cittadini ‘furbi’ che hanno scaricato sulla Comunità i loro inadempimenti ‘approfittando’ della gestione ‘inefficiente’ e ‘debole’ dell’Ente che lascerebbe immaginare la possibile presenza di comportamenti ‘omissivi’, qui negati. Del resto, la stessa Assessora al Bilancio, dott.ssa Adinolfi, ha riconosciuto che “le difficoltà finanziarie sono state aggravate dalla scarsa capacità di riscossione delle entrate da parte del Comune…”, nonostante nel 2011 e nel 2016 siano stati incaricati Agenti esterni di riscossione che, ha aggiunto, hanno evidenziato una “criticità territoriale…come comprovato dal fatto che lo stesso agente ha conseguito ‘risultati superiori’ in altri Enti presso cui opera” (fonte: Comune). Cioè, lo stesso Agente, altrove ha recuperato e da noi no! Affermazione gravissima. Cosa, o chi, lo ha impedito, offrendo a molti cittadini la quasi ‘certezza’ di non essere perseguiti?

Per i 110,5milioni di spazzatura, applicando un valore medio di € 500 a cartella, ci sarebbero scoperte ben 220.000 posizioni, salvo errore. DUECENTOVENTIMILA! Per i 55,3milioni di multe, a € 100 euro a verbale, ci sarebbero scoperti ben 550.000 verbali, salvo errore. CINQUECENTOCINQUANTAMILA! Peraltro, la settimana scorsa, la stessa Assessora ha dichiarato che ci sono duemila verbali ancora da inoltrare (fonte: Cronache). Oggi, poi, si legge dell’avvio delle azioni di recupero per le multe dal ‘lontano’ 2017 (fonte: ilMattino). E, le precedenti, dal 2010 in poi? Con oltre 750mila posizioni, quanti decenni ci vorranno per recuperare qualche spicciolo? Non ci vuole molta fantasia per immaginare che l’inefficienza sia una fonte primaria del degrado morale della Città nella quale prevalgono incuria, indifferenza e prevaricazione, per la concreta possibilità di ‘evitare le conseguenze’ delle proprie azioni, magari anche grazie all’intercessione di qualche protettore più potente di San Matteo. Fatta salva la buona fede e senza alcuna offesa al ‘nostro’ Santo, protettore di tutti.

In questo sconquasso, che non fa onore alla Comunità, appare davvero sorprendente l’osservazione dell’Assessora sul danno causato dalla decisione del Governo di azzerare le cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, una prima volta, e a 5.000, una seconda, impedendo l’azione di recupero (fonte: Comune). Una domanda: ma davvero potevano essere incassate cartelle emesse fino al 2010, cioè da dodici anni ad andare indietro, magari prescritte? E, poi: se i crediti azzerati dal Governo sono stati pari a 39milioni (fonte: Comune), perché l’Assessora ne ha cancellati, Lei direttamente, € 72.009.809,25 nel 2021? Una dichiarazione incredibile (fonte: Relazione Bilancio, pag. 47). La verità è che i crediti tributari ed extra-tributari sono in massima parte ‘marci’ a causa dell’indolenza e, chissà, forse anche di una ‘perversa volontà’, qui negata. Assessori e Consiglieri dovrebbero chiarire, per allontanare il dubbio che sia stata evitata ogni azione incisiva per scongiurare, chissà, negativi effetti sulle fortune personali. Del resto, si sa, trattandosi di soldi pubblici, è sempre più facile ‘socializzare’ l’onere ripartendolo in testa ai cittadini onesti. Così, oggi, i debitori possono festeggiare, brindare, inneggiare e ringraziare, mentre l’Ente ‘chiede aiuto al decreto Aiuti ’. Per il momento, basta così.

La Città avrebbe davvero bisogno di un ‘bagno di purificazione’ per recuperare il rispetto e la fiducia nei rapporti tra cittadini e Amministrazione. L’amarezza di coloro che hanno ‘creduto’ e si ritrovano in un baratro, non si può addolcire con qualche parola tranquillizzante. Peraltro, ‘venderemo tutto, tranne il Palazzo e l’Arechi’, non è una frase inventata da qualche ‘allarmista’. L’ha pronunciata anche l’Assessora Adinolfi. E, poi, oggi si è saputo che da Settembre si pagheranno i trasporti scolastici secondo ISEE, come prima decisione davvero poco ‘geniale’, e si metteranno in (s)vendita i beni del Patrimonio consentendo agli speculatori, ‘novelli Jo-Condor in picchiata’, di appropriarsi della ‘nostra’ ricchezza che dovrebbe essere utilizzata a favore di tutta la Comunità e lasciata a beneficio di chi ci seguirà. Eppure, nel vasto campo degli interessi dell’Ente, ci sarebbero soluzioni più ‘indolori’ per i cittadini ‘mortali’. Forse meno, per gli altri.

Così, dopo l’inqualificabile ‘balletto’ di dichiarazioni sulla solidità della struttura finanziaria, la decisione di non pubblicare il contenuto della delibera di adesione può solo alimentare sospetti e preoccupazioni ‘allarmate’. In ogni caso, per favore, non parlate più di un Palazzo di vetro. Mai più. Fare un disastro e tacere la verità non è un esempio di trasparenza, in una Città che ha pure un Assessore alla Trasparenza che non interviene. E’ qualcosa di più, molto di più.

Alfonso Malangone – Ali per la Città – 09/07/2022

 

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