Cambio di rotta sui Conti Deposito: si pagheranno i bolli

Filippo Ispirato

Dietrofront del Governo sulla spinosa questione dell’applicazione del bollo statale; il nuovo decreto fiscale del 24 Febbraio 2012 ha modificato nuovamente la normativa in merito all’applicazione del prelievo fiscale sui prodotti di investimento.

E’ stato abolito il comma 2-ter dell’articolo 13 del Dpr 642/1972, che esentava dal pagamento dei bolli i depositi bancari e postali dal pagamento dell’imposta; a partire da Giugno anche questa tipologia di prodotto finanziario rientrerà nel computo degli investimenti che verranno tassati allo 0,10% nel 2012 e allo 0,15% a partire dal prossimo anno.

Fino ad oggi i depositi a risparmio godevano di un forte vantaggio fiscale rispetto agli altri investimenti in quanto:

–        non erano assoggettati al prelievo fiscale dello 0,10% previsto per tutte le altre tipologie (Fondi Comuni d’Investimento, Sicav, Etf, Etc, Titoli di Stato, Azioni, Obbligazioni, Gestioni Patrimoniali, Investimenti e Polizze Assicurative, etc)

–        non facevano cumulo con le giacenze di conto e non venivano assoggettate neanche alla tassazione di 34,20 Euro prevista per i conti correnti (l’unica imposta dovuta era pari ad 1,81 Euro)

 

Questo perché generalmente i conti deposito (anche chiamati time deposit) venivano considerati come servizio accessorio ai rapporti di conto corrente, e, pertanto, venivano assoggettati alla loro normativa vigente. Era prevista l’applicazione solo dell’imposta di bollo di Euro 34,20 per la clientela privata (per giacenze superiori ai 5.000 Euro) e di Euro 100 per la clientela aziende per le somme depositate sul conto corrente ma non sui conti deposito.

Il legislatore, in questo caso, ha inteso equipararli alle altre tipologie di investimento proprio perché la loro funzione, quella del risparmio, era del tutto simile agli altri prodotti finanziari.

Nulla questio sulla scelta del legislatore in materia, in quanto si tratta sempre e comunque di un modo per investire delle somme di denaro, ma la scelta avrebbero dovuto farla  contemporaneamente alle modifiche applicate agli altri prodotti in quanto molti risparmiatori hanno indirizzato le loro disponibilità verso i depositi a risparmio per il loro vantaggio fiscale, trovandosi adesso ad esserne assoggettati.

Ricapitolando la normativa attuale post decreto del 24 Febbraio prevede:

 

2012               Imposta di bollo pari allo 0,10% delle giacenze totali detenute dal risparmiatore ad eccezione delle somme in conto corrente con il tetto massimo di 1.200 Euro + tassazione sugli interessi percepiti pari al 20% su tutte le somme (sia sui cc che investite) ad eccezione dei titoli di stato la cui trattenuta è pari al 12,5%

 

2013               Imposta di bollo dello 0,15% con abolizione del tetto massimo, ad eccezione delle somme detenute sul conto corrente; invariato il prelievo fiscale sugli interessi attivi

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