da Maria Giovanna Santucci
Vienna Cammarota, Guida Gae, ha intrapreso più di 50 giorni fa il “cammino della pace” sulla Via della Seta. Partita da Venezia verso Pechino, dove si prevede arriverà tra due anni, sta ripercorrendo le orme di Marco Polo nel suo viaggio…
Vienna viaggia a piedi ed entra nel tessuto sociale locale in punta di piedi, con discrezione e garbo, lasciandosi assorbire da tutto ciò che la circonda.
Stringe mani, guarda negli occhi e sorride, viene accolta a braccia aperte e la stanchezza dei giorni di viaggio e di solitudine sono ricompensati dall’ospitalità e dalla generosità che è un sincero desiderio di scambio di condivisione.
Dopo aver attraversato a piedi Slovenia e Croazia, è arrivata a Belgrado – Бeoгpaд ed è stata accolta con grande entusiasmo alla frontiera dalla comunità cinese di Shida e da un gruppo di cinesi di Novi Sad residenti in Serbia.
I serbi sono orgogliosi della propria terra, sono un popolo generoso ed hanno trasformato la loro nostalgia ed il loro dolore in una passione infinita.
All’arrivo in Serbia tre persone sono state fondamentali come sostegno per Vienna:
Ivana Stavanovic: Guida escursionistica ambientale, la quale vive a Sorrento ed è nell’Organizzazione Turistica della Serbia.
Nenad Tutunović: socio del Rotary club di Čačak ,con il quale ha visitato la città e le terrazze romane .
Jelena Karamarković:Vice presidente del club Alpinisti di montagna, del club- PK Radnički-Beograd , che coordina il lavoro delle guide nel club.
Ed è proprio Jelena una Senior Advisor- presso la Camera di Commercio e Industria della Serbia – Association of Transport, che intervistiamo, la quale ci racconta del suo incontro e delle giornate trascorse in compagnia di Vienna.
Jelena dal 1999 è un esperto alpinista, la natura è la sua vita, ci dice che aspetta il fine settimana per allontanarsi dalla città e partire per attraversare la montagna ed il suo silenzio. Ha scalato molte vette nei Balcani, in Europa ed è stata anche in Africa (Olimp in Grecia, Visoke Tatre in Slovacchia, Rila e Pirin in Bulgaria, Triglav in Slovenia, Montenegro, Macedonia del Nord, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Dolomiti in Italia, e la vetta più alta finora Toubkal 4167m-Atlas (Marocco)
D- Jelena come è nato l’incontro con Vienna?
R- L‘amica serba di Vienna dall’Italia (Ivana Stevanovic) invia una e-mail al nostro club, spiegando chi è Vienna, qual è il suo obiettivo e chiedendo aiuto a un collega alpinista serbo. Ho letto un articolo in un quotidiano serbo su Vienna, l’ho anche cercata su Google, ho guardato il suo sito (blog) e mi sono reso conto che questo è un risultato incredibile, specialmente alla sua età. Non ho esitato, ho offerto subito il mio aiuto. Da quando ha attraversato il confine ed è entrata in Serbia, sono stato costantemente in connessione con lei su Whats up, guidandola su dove andare e dove dormire nel nord della Serbia, fino a quando non è arrivata nella capitale, Belgrado.
È lì che è iniziata davvero la nostra amicizia. Ho avuto l’aiuto di colleghi alpinisti delle città di Novi Sad e Ruma e del Museo del Pane di Pećinci. Ha visitato le città di Šid, Sremska Mitrovica, Ruma, Pećinci. Ho programmato il suo viaggio e il suo percorso a sud di Belgrado verso la città di Niš. Monitoravo i suoi movimenti ogni giorno perché potevo facilmente raggiungere la sua destinazione in auto poiché camminava per lo più per 15-17 km al giorno.
Abbiamo anche deviato leggermente il cammino per farle visitare la Serbia orientale, in particolare le ho fatto vedere un posto fantastico dove il fiume Danubio arriva nel punto più stretto e il più largo su tutto il suo corso attraverso l’Europa.
Poi siamo ritornate a Vrnjačka Banja, nella mia città natale, dove vivono i miei genitori e lì abbiamo visitato un mercato verde locale che chiamiamo “pijaca”: molto colorato, con un sacco di funghi (porcini), ciliegie, albicocche, fragole, lamponi, erbe speziate, verdure, pesce e venditori inevitabilmente rumorosi
Vrnjačka Banja è il centro termale più popolare e uno dei luoghi turistici più visitati in Serbia. Ha sette diverse sorgenti termali, turismo medico, storia e architettura interessanti. Molti personaggi famosi hanno visitato e soggiornato a Banja, a partire dalla famiglia reale, il nobelista Ivo Andrić, lo scrittore russo Lav Tolstoj, molti atleti e una volta anche Toto Cutugno.
Vienna è stata, ovviamente, ospite a casa mia dove anche i miei genitori sono stati felici di averla come ospite. Pur non parlando inglese o italiano, hanno comunicato con lei con successo, specialmente mia madre. Per colazione mia madre ha preparato il tradizionale pane di mais “proja” che prima era considerato un alimento per i poveri, ma ora è piuttosto un’esclusività. Anche un altro tipo di pane fatto in casa era sul tavolo (mix di segale, grano biologico e farina di grano saraceno). Con ”proja” obbligatorio è ”kajmak”- grasso del latte accumulato dopo l’ebollizione.
Per il pranzo carne. La cucina serba è tradizionalmente molto forte con molta carne. Questa volta sul tavolo arrosto di maiale, riservato ad ospiti importanti, zuppa domestica, un sacco di insalata di pomodoro, cetriolo e cavolo ed un buon bicchiere di vino bianco, profumato, secco ed aromatico: Tamjanika.
La cucina tradizionale serba è una cucina eterogenea che ha subito le influenze mediterranee, turche ed austroungariche. I serbi sono orgogliosi del loro cibo perché di qualità ed è il frutto del loro concreto e duro lavoro.
A Jelena ed ai serbi il nostro grazie per l’accoglienza riservata alla nostra Vienna. Prossima tappa: Sofia in Bulgaria.
Buon cammino!!