Siria: voto, violenze e sanzioni

Maria Chiara Rizzo

Gli Stati dell’Unione Europea hanno annunciato una nuova serie di sanzioni nei confronti del regime siriano di Bashar Al Assad, mentre è stato confermato il dell’89,4% dei suffragi espressi durante il referendum sul nuovo testo costituzionale il 26 febbraio scorso. Le misure restrittive, che si aggiungono al già esistente divieto sull’importazione di greggio, sono state varate nel corso di una riunione dei ministri degli affari esteri europei tenutasi a Bruxelles. Il comunicato spiega che esse prevedono il congelamento dei beni della banca centrale siriana in Europa e l’interdizione del commercio di metalli preziosi, come l’oro prodotto dal Paese. Nella nuova sfilza di sanzioni rientra anche l’embargo sui voli di linea operati dalla Siria che non potranno più atterrare sul suolo europeo. Per il momento quest’ultimo provvedimento è in fase di analisi, poiché, come spiegano i diplomatici da Damasco, potrebbe ostacolare l’evacuazione degli stranieri presenti ancora oggi nel Paese. Inoltre, sette nuove persone sono state aggiunte alla lista di circa centocinquanta individui- tra cui i principali membri del regime-, organizzazioni e imprese a cui sono stati congelati i beni e vietato il visto per l’Europa. La Francia si è pronunciata a favore di una giustizia internazionale per sanzionare la repressione sanguinosa perpetrata dal regime del presidente Assad, mentre il Consiglio dei Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite, riunitosi martedì scorso a Ginevra, ha sollecitato tutte le istituzioni ad accrescere la pressione sui dirigenti siriani, esortando il regime a facilitare il lavoro umanitario. Intanto i risultati del referendum sulla nuova costituzione, che dovrebbe inaugurare e garantire l’inizio di una fase di pluralismo politico, sopprimendo l’art.8  che favoriva in maniera determinante il partito Baath del presidente, sono ufficiali. Secondo il ministero siriano, il tasso di partecipazione alle urne ha raggiunto il 57,4% , di cui i hanno totalizzato l’89,4%. Solo il 9% dei votanti ha detto no al nuovo testo e 132.920 schede sono state ritenute nulle. La comunità internazionale e l’opposizione siriana considerano questo voto una farsa in quanto, nonostante l’approvazione delle modifiche costituzionali, non ha scardinato le prerogative del presidente. Il regime di Bashar Al Assad ha perso ogni credibilità agli occhi del mondo. Sottoporre modifiche alla volontà popolare mentre l’esercito ufficiale continua a sparare sui civili è inaccettabile.

 

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