da Antonio Cortese
Questo referendum si spera sia servito almeno a far capire alle testate giornalistiche che il silenzio in par condicio i giorni prima della chiamata urne e’ inutile. I referendum trascendono dal legame alle opinioni dei singoli esponenti politici, partitici e dei candidati. Oltre al fatto che più di un esponente durante questa campagna deficitaria, ritardataria e compressa, ha già minacciato nel ricorrere all’Agcom per l’assenza di informazione pubblica a riguardo per ben quattro mesi. Ritorna prepotentemente la scusa generale e giustificata del non dover sentirsi tenuti a pagare un canone deficitario e deficiente, quest’ultimo nel senso latino stretto di “deficit” nei confronti dell’utenza tutta. Il quorum parimenti deficita di una percentuale colposamente mutilata da parte dei vertici che irresponsabilmente e distrattamente si sono vergognosamente macchiati di una coscienza e una “scheda sporca” , sprecata nel ritrovato sonno delle istituzioni. Gli stessi partiti non hanno sentito il dovere o potuto montare i gazebo informativi.