Un passo in avanti dì civiltà e umanità per il nostro Paese,mai più bambini in cella con le madri, destinazioni presso le case famiglia e gli istituti a custodia attenuata.

 

da Pietro Cusati

Dr. Pietro Cusati (giurista e giornalista - segretario dell'Associazione Giornalisti amici del Vallo di Diano)

Stop al carcere per i figli di madri detenute,approvata dall’Aula della Camera dei deputati, con 241 sì e  7 voti contrari, la proposta di legge  a prima firma dell’On. Paolo Siani, che impedisce ai bambini piccoli di ritrovarsi a vivere in carcere al seguito di madri recluse, rappresenta un  passo in avanti verso la cancellazione di una situazione che si verifica nelle carceri italiane. L’On. Paolo Siani,pediatra,già primario dell’Ospedale  per bambini Santobono di Napoli,è stato Presidente Nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri,dove nel corso del suo mandato ha realizzato  il documento “Dove va la pediatria” e il nuovo codice di autoregolamentazione nei confronti dell’industria farmaceutica. Ha partecipato in qualità di presidente dell’A.C.P. al programma nazionale “Nati per leggere”. Componente della  Commissione Affari sociali e  della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza della camera dei deputati. Il testo approvato tutela i bambini che sono costretti a vivere tra le sbarre insieme alle madri detenute, prevedendo destinazioni presso le case famiglia e gli istituti a custodia attenuata. Ora il testo passa al Senato ,la .cui approvazione definitiva sarà un passo in avanti  dì civiltà e umanità per il nostro Paese. Una  profonda ingiustizia,le prigioni degli innocenti ,sono gli istituti di pena in cui vivono anche i bambini con le loro madri recluse. Una situazione vergognosa  che i bambini sono  costretti a passare i primi anni della loro vita dietro le sbarre per colpe che non hanno commesso. Le mamme che hanno con sé un bambino fino a 6 anni saranno  collocate in case famiglia protette. A questo si aggiunge il divieto di applicazione di custodia cautelare in carcere anche per la donna incinta ,tranne in presenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza.I primi anni di vita, i più importanti per un bambino, in un carcere  ha spiegato l’on. Paolo  Siani . Nello stesso tempo, si pone il supremo interesse del minore in cima ai pensieri del legislatore. È una questione di civiltà ma anche di diritti costituzionali negati. L’articolo 31 della  Costituzione recita infatti che la Repubblica protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù favorendo gli istituti necessari a tale scopo. ‘’Spero che l’iter della proposta di legge Siani finisca al più presto. Io ho sostenuto questo progetto che è di iniziativa parlamentare con molta convinzione perché credo  che in carcere non ci debba rimanere nemmeno un bambino”. La ministra  della Giustizia Prof.ssa Marta Cartabia, a Firenze per la presentazione di una nuova edizione dell’Enciclopedia del Diritto, edita da Giuffrè Francis Lefebvre, si è soffermata sulla norma presentata dal deputato Paolo Siani, la quale ha già ricevuto l’ok della Camera dei deputato.“Credo che questa legge possa dare veramente un contributo perché affronta la pluralità delle situazioni che ci sono. Stiamo già lavorando per ridurre il numero delle madri in carcere con i loro figli. Un bambino, innocente per definizione, che cresce e vede come orizzonte di vita nei suoi primi anni quel tipo di ambiente: credo che tutti quanti comprendiamo che serve un passo di civiltà in avanti”.

 

 

 

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