da Pietro Cusati
Tra gli elementi di divario anche la qualità dei servizi pubblici e la formazione dei giovani. Nel Mezzogiorno la quota di giovani che completa il ciclo di scuola superiore è di 7 punti percentuali più bassa che nel Centro-Nord. Molti giovani emigrano portando altrove il loro capitale umano. Il Pnrr è fondamentale ma non basta , viviamo una fase di grande incertezza,dopo due anni di pandemia non solo non c’è stata la ripresa ma persiste l’ampio divario tra Nord e Sud . Per i ritardi economici accumulati non è sufficiente un Piano di sei anni, per quanto ben congegnato. Occorre una strategia di politica economica del Paese che utilizzi tutti gli strumenti a disposizione. A partire dai fondi strutturali europei e dai fondi Sviluppo e Coesione in un’ottica di complementarietà che va oltre il PNRR. Il Pil pro capite è al Sud il 55% di quello del Nord. E’ un divario enorme. “Dopo una fase di grande recupero nel dopoguerra, dagli anni 80 non sono stati fatti sostanziali progressi“.E’ l’allarme lanciato a Sorrento dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso del Forum ‘Verso Sud’. Dall’inizio del 2020 Daniele Franco è stato Direttore Generale di Banca d’Italia, nonché Presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).Dal 13 febbraio 2021, con la nascita del nuovo governo, il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi lo chiamò a guidare il Ministero dell’economia e delle finanze. Per conseguire tassi di crescita più robusti è cruciale imprimere una forte accelerazione all’economia del Mezzogiorno e riavviare la convergenza tra le due aree del Paese. Il Pnrr è un’opportunità nuova, ma da solo non basta. Bisogna utilizzare tutti i fondi a disposizione e “saper spendere” le risorse, con una capacità “adeguata” di realizzare i progetti. Per il Ministro dell’economia :”Il Pnrr non può limitarsi a essere una parentesi di riformismo e attivismo amministrativo al termine della quale si torna alla situazione precedente“.Stando ai dati Istat, il primo trimestre 2022 si è chiuso con un Pil “in lieve flessione dello 0,16%”.L’aumento eccezionale dei prezzi dell’energia e della guerra in Ucraina provoca un rallentamento dell’attività economica e un aumento dei prezzi.Il Ministro Franco a Sorrento ha parlato del divario tra Nord e Sud. “Dopo una fase di grande recupero nel dopoguerra, dagli anni ‘80 non sono stati fatti sostanziali progressi. Il Pil pro capite è al Sud il 55% di quello del Nord. È un divario enorme. Per conseguire tassi di crescita più robusti è cruciale imprimere una forte accelerazione all’economia del Mezzogiorno e riavviare la convergenza tra le due aree del Paese. Credo che le risposte di politica economica allo scarso sviluppo delle regioni del Sud non potranno mai essere efficaci se non affronteranno il divario nella formazione dei giovani e la spinta all’emigrazione”.Il Pnrr è “un’opportunità nuova” ma da solo non basta, bisogna utilizzare tutti i fondi a disposizione e “saper spendere” le risorse, con una capacità “adeguata” di realizzare i progetti. “L’ampiezza dei divari indicano che il ritardo del Mezzogiorno non può essere assorbito solo da un piano di 6 anni, per quanto ben congegnato. Il piano è fondamentale ma non basta, dobbiamo esserne consapevoli. Un tema di questa portata richiede una strategia complessiva di politica economica che utilizzi tutti gli strumenti a disposizione, a partire dai fondi strutturali europei e dai fondi di coesione”.