29 maggio 2022 Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali: ascoltare è un verbo importante nella comunicazione,una condizione di un autentico dialogo.

 

 

da Pietro Cusati

“Il desiderio sconfinato di essere ascoltati”,ascoltare  è  un verbo importante  nella  comunicazione,una condizione di un autentico dialogo. Purtroppo si sta perdendo la capacità di ascoltare , sia nei  rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile, l’ascoltare rimane essenziale per la comunicazione umana.  Un desiderio che spesso rimane nascosto, ma che interpella chiunque sia chiamato ad essere educatore o formatore, o svolga comunque un ruolo di comunicatore, i genitori e gli insegnanti, i lavoratori dell’informazione e quanti prestano un servizio sociale o politico. Per comunicare occorre ascoltare, meglio ancora “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. E’ il Messaggio di Papa Francesco per la 56a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che si celebra domenica 29 maggio 2022, solennità dell’Ascensione, e che insieme a quella del patrono San Francesco di Sales è la festa di tutti gli operatori dei media.”L’ascoltare è dunque il primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione. Non si comunica se non si è prima ascoltato e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare. Per offrire un’informazione solida, equilibrata e completa è necessario aver ascoltato a lungo. Per raccontare un evento o descrivere una realtà in un reportage è essenziale aver saputo ascoltare, disposti anche a cambiare idea, a modificare le proprie ipotesi di partenza”.Titus Brandsma,Olandese,giornalista, è stato proclamato santo da Papa Francesco il 15 maggio 2022. E’ il primo giornalista ad essere proclamato santo. Nel 1935 Titus fu nominato assistente ecclesiastico della Stampa Cattolica olandese, da allora difese la libertà di stampa e di pensiero dei giornali cattolici vittime della repressione nazista. Difesa che si tradusse in un forte scontro con il governo di Hitler e che determinò il motivo del suo arresto nel gennaio del ’42, con il successivo trasferimento prima nel carcere di Scheveningen e poi la deportazione nel campo di Dachau, dove fu ucciso nello stesso anno. Padre Titus è anche il primo Santo tra le vittime di Dachau. Nel 1985 Giovanni Paolo II proclamò “Beati” lui e altri 56 internati, negli anni successivi altri martiri dei campi di sterminio sono stati proclamati Beati. Titus Brandsma, nato in Olanda nel 1881, ha una storia particolare che ha spinto alcuni cronisti olandesi a chiedere a Papa Francesco, con una lettera, di proclamarlo protettore dei giornalisti insieme a San Francesco di Sales, in quanto, per la sua attività a sostegno della libertà di stampa, ottenne lui stesso la tessera internazionale di giornalista. Sacerdote, professore di Storia e filosofia della mistica e poi rettore dell’Università di Nimega, Titus Brandsma era convinto della forza della libera informazione: «dopo quelli delle Chiese, la stampa è il pulpito migliore per predicare la verità… La stampa è la forza della parola contro la violenza delle armi, la forza della nostra lotta per la verità».

 

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