la redazione
Ho appreso con grande dolore questa mattina la notizia della scomparsa de
Presidente Ciriaco De Mita. L’ltalia perde un uomo e un politico di grande spessore,
protagonista della storia nazionale degli ultimi decenni. Il Presidente De Mita è stato
un «maestro» di politica, di vita, di pensiero e di azione. Lo è stato profondamente
per me, fin da quando, ancora ragazz0, aderii al Movimento giovanile della Dc e ha
continuato a esserlo, come punto di riferimento essenziale, per ogni giorno della mia
carriera politica.
ll presidente De Mita è stato un «maestro» per intere generazioni di politici a livello
campano e sul piano nazionale. Un uomo che ha unito alla lucida e fertile capacità di
«ragionamento» e di «immaginazione del futuro» la più salda e avvertita capacità di
stare con i piedi per terra nell’indicare le strade da percorrere nel presente per
arrivare a risultati che rappresentassero il bene delle nostre comunità e di quella nazionale.
II Presidente De Mita ha sempre messo la sua intensa voglia di ragionare e di riflettere
al servizio del bene comune e della sua terra, come l’ha messa al servizio dell’intero
Paese quando ha avuto le altissime responsabilità di governo e di partito lungo tutti
gli anni Ottanta.
E’ un dolore vibrante, dunque, quello che si può provare oggi di fronte alla sua morte.
Un dolore e una nostalgia per la dipartita di un «maestro», ma anche di un amico vero
con il quale ho avuto ‘onore e il piacere di condividere vita politica e vita privata per molti anni.
Nelle tante occasioni di incontro mi colpiva la sua capacità di analisi, la sicurezza con
la quale sapeva indicare e definire il percorso politico da seguire. Era una guida autorevole ma allo stesso tempo disponibile al dialogo, capace di coinvolgere tutta la
squadra nelle scelte, di far sentire ognuno protagonista di un cammino comune.
Per me va via un uomo che mi ha dato infinitamente tanto sul piano umano e su quello della comune militanza politica. Ma scompare anche e soprattutto un protagonista indiscusso della politica nazionale del dopoguerra e un grande meridionalista nel
senso ampio e fattivo dell’espressione. Con lui il Mezzogiorno è stato negli anni
Ottanta davvero al centro dell’attenzione del Paese come mai prima.
E’ un giorno molto triste per la politica nazionale, per la perdita di un punto di
riferimento che ha sicuramente scritto una pagina di storia della Repubblica Italiana.