Aldo Bianchini
SALERNO – Il 13 giungo del 2021, all’indomani della nomina di Vincenzo Bennet alla guida di Salerno Pulita ed in tempi non sospetti, ho avuto modo di scrivere:
“”Non c’è niente da fare, è il momento dei “Bennet”, da Salerno a Tel Aviv impera la dinastia bennettiana. Più o meno nelle stesse ore in cui da Israele arrivava la clamorosa notizia dello scavallamento a destra, ancora più di quanto già esisteva, del governo Israeliano dopo le inutili elezioni politiche (quattro in due anni) che aveva ridato una maggioranza relativa, ma risicata, al partito di Benjamin Netanyahu che per dodici anni ha gestito le sorti di Israele in uno scacchiere mondiale davvero molto difficile. Ebbene anche Salerno ha risposto alla grande, tanto per non sfigurare nei confronti di Benjamin, ha sfoderato un Bennet, che per carità non è assolutamente paragonabile a quello medio orientale, anche perché è stato chiamato alla guida di una società mista “Salerno Pulita” che pur essendo la più grossa mista di Salerno ed anche la più prolifica (almeno sulla carta) non può certamente essere accostata ad un Paese come quello che in queste ultime settimane ha scosso l’intero medio oriente finanche con la guerra calda. Ho fatto questo accostamento, irriguardoso ma non dico per chi, sulla base del fatto che sia il nostro amato Vincenzo Bennet che l’odiato Naftali Bennet potrebbero avere un comune denominatore che in politica vale moltissimo: uscire dalla finestra ed entrare dal portone principale””.
Questo lo scrissi anche per stigmatizzare una indiscussa qualità di Vincenzo Bennet come esperto nelle operazioni contabili per ottimizzare e risanare i bilanci e per ricordare a tutti soprattutto la capacità di Bennet di passare da destra a sinistra senza colpo ferire.
Ed ora è arrivata la prima vera grana per Vincenzo Bennet da parte della Procura di Nocera Inferiore che nell’ambito dell’inchiesta sui “fallimenti pilotati” ha richiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari del presidente di Salerno Pulita. Una grana, quasi come un atto dovuto, che è propria dell’attività professionale di Bennet sempre immerso tra bilanci e rendiconti molto complessi.
Fortunatamente, anche a dimostrazione della sua specchiata trasparenza, è stata “Rigettata la richiesta di domiciliari per Vincenzo Bennet, manager di Salerno Pulita, così come il carcere per il commercialista Giovanni D’Antonio e il docente universitario Angelo Scala. Il Riesame ha dichiarato «infondato» l’appello della Procura di Nocera Inferiore, condividendo integralmente l’interpretazione che fu già del gip in fase di ordinanza, la quale «non appare in alcun modo inficiata dalle argomentazioni formulate nell’atto di appello». Quella indagine fu ribattezzata Zuppone, per una serie di presunte tentate concussioni nell’ambito di procedure fallimentari. I tre rispondono di un unico episodio (D’Antonio è il solo indagato per altri due). La parte lesa è la De Clemente, azienda acquirente del complesso industriale legato al fallimento della Lodato Gennaro & c. Spa di Castel San Giorgio. Secondo le accuse, l’inchiesta partì dopo la denuncia degli acquirenti, Bennet – difeso dal legale Michele Tedesco e consulente dei De Clemente – avrebbe comunicato loro la richiesta di denaro che sarebbe stava avanzata a loro volta dai curatori D’Antonio e Scala, onde evitare manovre ostruzionistiche all’acquisto della Lodato. L’elemento indiziario maggiore era rappresentato da una serie di registrazioni di colloqui tra gli acquirenti e Bennet”. (fonte Il Mattino).
Ma il fronte delle sfortune per Bennet continua con Salerno pulita e sulle ultime inquietanti notizie sui furti, sulla manutenzione dei mezzi e sulle infiltrazioni nei sistemi tecnologici della società mista più grossa che fa riferimento al Comune di Salerno.
Da garantista quale sono mi auguro che Bennet possa presto uscire totalmente dall’inchiesta; ma un’osservazione lasciatemela fare: “Nel giro di meno di un anno il titolo del mio articolo è passato da fortuna a sfortuna” per Bennet ovviamente; che dovrà farsene una ragione e, soprattutto, prendere atto che la città è sporca. Altro che “Salerno Pulita”.