Salerno: i figli, tra chiancarelle e casta

Aldo Bianchini

SAERNO – Il variegato arcipelago dei “figli delle chiancarelle”, come anticipavo nel precedente articolo, si sta giustamente mobilitando per lasciare un segno profondo nella storia di questa Città. Tantissimi i commenti al precedente articolo, dunque sono riuscito ad entrare nel profondo dell’animo dei FdC, tranne qualcuno, ovviamente, ma questo fa parte del gioco. I FdC hanno come preciso obiettivo quello di “rispolverare la memoria sulla quale si fonda la conoscenza e la crescita e si conserva il senso di appartenenza” (bravo Leonardo Vitola!!), così come io raccontando la storia di quei due ragazzi che si erano appartati nel buio delle chiancarelle non intendevo infangare la loro splendida storia d’amore per colpa di un “provvidenziale” topo di fogna. Oggi quei due ragazzi sono vecchi nonni, hanno figli, nipoti e pronipoti ed hanno superato da tempo la soglia dei cinquant’anni di matrimonio. Era questo che volevo raccontare, una splendida storia d’amore che tutt’oggi è portata ad esempio in tutto il Centro Storico della Città. Mi spiace davvero che il pur bravo Adriano Pignataro non abbia colto l’essenza del racconto e il messaggio che quel nonno mi aveva trasmesso con grande umanità. Ma si sa, i  bravi giornalisti non hanno sempre il dono dell’umiltà. Detto questo passo al titolo di questo articolo e lo spiego per non creare ulteriori equivoci. A Salerno, città di provincia, esistono almeno due tipologie di figli: quelli delle chiancarelle e quelli della casta. Oggi cercherò di capire, con il vostro aiuto, chi sono i veri FdC; nei prossimi giorni parlerò di quelli della “casta” e non avrò peli sulla lingua, ve lo assicuro. Per onestà intellettuale premetto che io mi sento totalmente FdC perché ho avuto genitori nati contadini e diventati l’uno capostazione FFSS a Salerno e l’altra una splendida ed indimenticabile mamma-casalinga. Era necessaria questa precisazione, in modo da accontentare anche uno spavaldo (perché anonimo!!) signore che, probabile figlio della casta, nel commentare il mio articolo su Sossio Pezzullo mi ha prima minacciato e poi mi ha concesso un grande onore affermando che le mie mani provengono dalla terra. Bontà sua!! Il problema è che i FdC sono proprio come io li ho sempre immaginati, è tutta gente che si è fatta da sola e che in buona parte proviene dalle famiglie meno abbienti della storica Salerno, cioè di quella città che affonda le sue radici, la sua cultura e le sue tradizioni fin nella notte dei tempi. Il gruppo dei FdC è fatto da ottimi artigiani, commercianti, docenti, pubblici dipendenti e professionisti vari che sullo zoccolo duro dei sacrifici dei loro nonni e dei loro genitori hanno saputo edificare uno strato economico e culturale che, per forza di cose, dovrà prendere il timone e il governo della città. Quei nonni, quei figli e quei nipoti si sono forgiati anche scavalcando le fogne aperte della Salerno del tempo che fu. Insomma la nuova generazione dei FdC è pronta al grande passo, è pronta a riprendersi la città, è pronta a restaurare antiche tradizioni e a lanciare nuovi orizzonti, a tutto campo ed a 360 gradi. Questo messaggio, che era già nell’aria da tempo, non è stato colto dal presunto sindaco della gente. Ed è molto strano perché anch’egli, come me, viene da umili ed oneste origini. Probabilmente per lui e in lui ha prevalso il senso di onnipotenza e di arroganza, presente in ogni essere umano, e gli è sfuggito questo passaggio fondamentale che lo destinerà ad una sconfitta sicura. Difatti i FdC incominciano a perseguire obiettivi precisi, prima col brand, adesso con le fontanelle di ceramica, domani chissà!! Piccole gocce in un mare infinito ma il tempo è tutto dalla loro parte. Hanno capito che De Luca ha il suo tallone d’Achille nell’infausta alleanza con la “casta” di Salerno e con le famiglie che contano. Hanno capito che De Luca non si è reso conto che i “figli della casta” (supponenti, arroganti, spesso insipienti e non temprati!) hanno già perso la loro sfida con i “figli delle chiancarelle”.  Per concludere: le chiancarelle non sono solo nostalgia (bravo Giovanni Amatuccio!!), hanno rappresentato la storia, sono il presente e saranno certamente il futuro di questa Città. Alla prossima.

6 thoughts on “Salerno: i figli, tra chiancarelle e casta

  1. Rinnegare la propria storia, la propria origine, è un atto vile, un crimine che investe la collettività, molto più grave di quanto sembri. E’ una cosa ignobile, prerogativa delle persone grette, inconsistenti ed irrispettose, la cui coscienza è infangata da amor proprio, egoismo, superbia! Un saluto a tutti, Paolo D’Amato

    1. Ho letto per la prima volta un suo articolo 3 gg fa, De Luca e i giornalisti, e devo dire che mi è piaciuto subito lo stile che vorrei definire chiancarello (nell’accezione di libero e senza padroni). In questo suo ultimo articolo, le vorrei però fare un appunto: ma è importante definire i FDC come “persone in buona parte provenienti dalle famiglie meno abbienti della storica Salerno”?. Concordo con lei che ci sono due schieramenti, quelli che si sono fatti da soli senza accettare compromessi e quelli che continuano ad adulare il potere di turno, ma forse i FDC sono qualcosa di più. I FDC vanno oltre gli schieramenti politici ed il ceto sociale; sono persone aperte mentalmente che sanno che il mondo non inizia e non finisce nella ns amata città. Con orgoglio anche io mi dichiaro chiancarella (ho messo il nick davanti il mio cognome su FB) porprio per rispetto per la mia città e della mia storia familiare, anche se mio Nonno lavorava a inizio secolo nell’industrie tessili (zona fratte la piccola Svizzera) come chimico e la mia famiglia era tra le più importanti ed influenti della Salerno che fu.
      Mi piace pensare che “essere FDC” possa essere percepito più come “uno stile di vita” che un’appartenenza sociale e culturale. Nel gruppo, infatti, c’è un po’ di tutto proprio come quelli che frequentavano la Chiancarelle: c’è la Brigantessa Partenopea, i ragazzi di Varese, Giovanni Polizzi che ha vissuto 2 anni nella ns città e adesso, vivendo all’estero, ricorda con affetto la sua Salerno e tante altre storie che si intrecciano quotidianamente in pagina. Ciao e grazie di essere un vero giornalista. Carla “Chiancarella” Cioffi

  2. I figli delle chiancarelle sono il futuro di Salerno, quel futuro che si può costruire soltanto conservando e riappropriandosi della memoria del proprio passato. Il bandolo della matassa è tutto qui, Salerno non ha bisogno di opere faraoniche e totalmente estranee alla propria cultura e alla propria storia, il biglietto da vista di questa città è il suo centro storico, il suo panorama(fino ad adesso) inalterato e bellissimo, il carattere gioviale ed accogliente dei suoi cittadini, un sindaco che si ritiene tale deve personificare questi valori, non sbandierare futuri cementifici che illusioramente dovrebbero risollevare l’economia di questa bellissima città, i turisti(quelli veri) vogliono poche cose, bellezze architettoniche, tipicità e tranquillità, tutte qualità che Salerno ha posseduto da sempre.

  3. Sono commossa per la Sua integrità intellettuale e per quanto ha scritto e ansiosa di sapere tutto sui figli della casta e magari in particolare dei “Dioscuri”. Con stima,
    Sua Sorella

  4. DESTINATION VILLAS ITALY
    sostiene la campagna
    “SFORBICIAMO LA CASTA”

    Aldo Forbice,
    conduttore e curatore della trasmissione radiofonica

    “Zapping” ha promosso la campagna

    “Sforbiciamo i costi della politica”.

    Partecipa al sondaggio!!!.

    E’ davvero troppo:
    I rimborsi elettorali.
    • I rimborsi sono maggiorati 5/7 volte la spesa reale.
    CHIEDIAMO CHE SIA RESTITUITO IL MALTOLTO!!!
    Le province occorrono davvero?
    • Una caterva di politici “onorevoli”, stipendi profumati, incarichi, progetti spesso inutili e irrealizzabili.
    LE ELIMINIAMO DAVVERO?
    Quanti Politici in Italia?
    • Vogliamo che il numero dei parlamentari sia drasticamente ridotto.
    • E’ una vergogna avere tanti ELETTI in Italia, mega stipendi e una vita sempre più impossibile per i ceti deboli.
    RIDUCIAMO IL NUMERO DEI POLITICI!
    Spazziamo i corrotti
    • Lo sapevate che ogni anno ciascun cittadino italiano paga 1.000 euro per la sola corruzione?
    VIA I CORROTTI DALLA VITA PUBBLICA!
    Sforbiciamo la politica?
    Aldo Forbice con la Sua trasmissione radiofonica “ZAPPING” che va in onda su Radio Rai Uno alle ore 19,30 ha raccolto oltre 400 mila firme nel nome di SFORBICIAMO LA POLITICA.
    Dai forza all’iniziativa: FIRMA ANCHE TU!
    Campagna “Sforbiciamo i costi della politica”
    • Dimezziamo il numero e gli stipendi di parlamentari e consiglieri regionali? Aderisci
    • Cancelliamo i vitalizi? Aderisci
    • Riduciamo i costi della politica? Aderisci

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