SALERNO: non c’è solo il centro storico per “la bellezza sfregiata” … occorre un ricordo per Regina Senatore e Sandro Nisivoccia

 

Aldo Bianchini

Prof. Claudio Naddeo

SALERNO – In queste ultime settimane il quotidiano “Il Mattino” sta conducendo una bella ed importante inchiesta sull’auspicabile recupero di alcune strutture pubbliche che da molti decenni sono state abbandonate al degrado più devastante.

L’autrice dell’inchiesta, la nota giornalista Barbara Cangiano, ha iniziato una carrellata di interviste a personaggi, dai politici ai tecnici passando per gli artisti, che hanno comunque dato qualcosa a questa città, chi in passato e chi nel presente. Tutte, indistintamente, mi sono piaciute, in particolare quella di Aniello Salzano (e non perché siamo amici da ragazzi) e, soprattutto, quella del prof, Claudio Naddeo (rettore del convitto nazionale e presidente provinciale dell’associazione nazionale presidi), un vero e serio professionista che si distingue sempre nel mondo della scuola.

Lo conosco da pochi anni, ma avendo stabilito un concreto e trasparente rapporto personale mi permetto di chiamarlo semplicemente Claudio.

La prima cosa cge Claudio ha rimarcato nell’intervista è, ovviamente, il suo interesse per la scuola che rappresenta ai massimi livelli provinciale (e non soltanto perché è il rettore del Convitto Nazionale): “Ci sono molti istituti in difficoltà. Immaginare di destinare una porzione di questi luoghi a chi ne ha bisogno per la didattica potrebbe essere una buona idea per snellire la pressione nelle aule e per evitare che, una volta ristrutturati, questi involucri restino lì come isole deserte”.

Come non essere d’accordo con Claudio, e lo sono anche su un altro aspetto della vicenda che caratterizza la carenza di spazi aggregativi in città; è giusto dare spazio, viste le numerose richieste, agli scout, ai gruppi parrocchiali, alle associazioni teatrali e sportive, e a Salerno Letteratura (solo per citare quelle ricordate da Claudio Naddeo); in questo, però, dobbiamo fare anche molta attenzione alla selezione delle associazioni e dei comitati che meglio possono rappresentare la comunità; lo dico al fine di evitare un intasamento di piccoli nuclei organizzativi creati soltanto per soddisfare aspettative personali e per bloccare sul nascere l’eccessiva prolificità di dette associazioni e comitati che ormai pullulano ad ogni angolo di strada.

Via Antonio Parisi - Salerno

Gli eccessi portano sempre dei problemi se pensiamo al fatto che anche nelle piccole realtà comunali della provincia operano decine di associazioni per ogni paese, associazioni pronte a battagliare tra loro per difendere quei piccoli tesoretti di contributi pubblici che i politici promettono per accaparrarsi consensi e voti.

Io vivo a Torrione fin da ragazzo e quando passo a poca distanza da Piazza Vittime del Terrorismo (che ci ricorda la strage di Salerno del 26 agosto 1982), un poco più avanti verso Pastena mi si stringe sempre il cuore nel vedere l’edificio che, verso la fine degli anni ’50, era un centro sociale è ormai diventato un letamaio abbandonato a se stesso.

E pensare che proprio in quel piccolo spazio mossero i primi passi Regina Senatore e Sandro Nisivoccia che ora non ci sono più e che meriterebbero sicuramente l’intitolazione di quella struttura, una volta recuperata al pubblico utilizzo.

 

 

 

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