da Pietro Cusati
Roma 29 gennaio 2022 Palazzo della Consulta,Piazza del Quirinale. La Corte costituzionale riunita in camera di consiglio ha eletto Presidente, all’unanimità, il Professor Giuliano Amato. Il neopresidente rimarrà in carica fino al 18 settembre 2022, quando scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Il Prof. Giuliano Amato,costituzionalista ,docente universitario emerito,siede alla Consulta dal mese di settembre del 2013,il dottor sottile fu nominato Giudice Costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel 2020 è diventato vicepresidente. Ha nominato i vicepresidenti i Silvana Sciarra , Daria de Pretis e Nicolò Zanon. Il Prof. Giuliano Amato,Torinese, 84 anni, una figura autorevole , il suo nome è rimbalzato più volte come possibile candidato al Quirinale, membro del Parlamento per 18 anni, è stato per due volte Presidente del Consiglio dei Ministri ,tra il 1992 e il 1993 e ancora tra il 2000 e il 2001.A Palazzo Chigi è stato anche sottosegretario alla presidenza del Consiglio nei governi Craxi I e Craxi II. Due volte ministro del Tesoro (1987-1989 e 1999-2000), Ministro delle Riforme (1998-1999) e Ministro dell’Interno nel secondo governo guidato da Romano Prodi tra il 2006 e il 2007.Il Prof. Giuliano Amato è stato tra il ’94 e il ’97, Presidente dell’Antitrust. Ha presieduto la Commissione internazionale sui Balcani nel 2003-2005 ed e’ stato vicepresidente della Convenzione sul futuro d’Europa nel 2002-2003. E’ stato Presidente della Scuola Superiore S. Anna e dell’Istituto Treccani. È Presidente onorario del Centro Studi Americani di Roma e Presidente della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili, oltre che direttore scientifico del quadrimestrale “Mercato, Concorrenza e Regole”, edito da Il Mulino. Numerosi i suoi articoli su antitrust, libertà individuali, forma di governo, integrazione europea e su vari temi politici. Il professor Amato ha redatto 171 decisioni dal suo ingresso alla Corte costituzionale, nel 2013, fino ad oggi. Alcune delle pronunce più significative sono pubblicate sul sito online della Consulta nella pagina del Presidente. Tra queste si ricordano quelle in materia di diritti fondamentali e diritto all’identità personale. In particolare, le pronunce sulla trasmissione ai figli del cognome materno (n. 286/2016 e n. 18 del 2021), la sentenza che ha eliminato la necessità dell’intervento chirurgico per la rettifica anagrafica del genere (n. 221 del 2015) e quella che ha esteso agli stranieri l’accesso al servizio civile (n. 119 del 2015). Vanno inoltre ricordate le pronunce in materia di prevenzione (sentenza n. 178 del 2021) e di prestazioni assistenziali e previdenziali ai condannati (sentenza n. 137 del 2021) nonché quelle sull’ordinamento penitenziario minorile (n. 263 del 2019 e n. 231 del 2021). In tema di rapporti tra poteri dello Stato, si rammentano le pronunce sul sindacato sui regolamenti parlamentari (n. 120 del 2014) e, da ultimo, sulle ragioni dell’efficienza e tempestività delle decisioni parlamentari in materia economica e di bilancio (n. 60 del 2020) nonché sull’abbinamento tra consultazioni referendarie e amministrative (ordinanza n. 195 del 2020).