SALERNO – In questi anni i Cobas Scuola si sono battuti spesso da soli o con al massimo le comunità locali coinvolte, contro il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, non per partito preso e certo non per difendere la poltrona di Dirigenti Scolastici e di Segretari (DSGA), nella maggior parte dei casi, freddi esecutori se non complici della politica di massacro, della Scuola Pubblica, portata avanti dai vari governi negli ultimi 20 anni. L’obiettivo del “dimensionamento razionale” (sic!) non è altro che un obiettivo economico di contenimento della spesa a danno alle comunità locali, soprattutto tra quelle più disagiate per territorio e situazione socio-economica. Le scuole che perdono l’autonomia, perdono risorse economiche e di organico, con un danno all’offerta formativa e di conseguenza al diritto allo studio degli alunni che insistono in quel comprensorio. Tutta questa premessa per arrivare all’ennesimo taglio di risorse presente nel Decreto Regionale sulla “Riorganizzazione rete scolastica A.S. 2012/2013” del 30/01/2012, che prevede per la nostra Provincia la cancellazione di 32 Autonomie. La Regione aveva chiesto il taglio di 16 Autonomie, ma la Provincia di Salerno, più realista del re, ne ha tagliate 32, a dimostrazione di quanto la classe politica che governa la nostra provincia abbia “a cuore” il benessere dei cittadini e la difesa della Scuola Pubblica, bene comune di tutti. Ma cosa ancor più grave è come questa razionalizzazione sia stata fatta e come si sia tenuto conto più degli interessi politici e di singoli, che del reale interesse delle comunità. Ci chiediamo come mai stia passando nel silenzio generale, anche delle organizzazioni sindacali, il caso delle istituzioni scolastiche del Medio e Alto Sele. Nella prima proposta di Dimensionamento elaborata dalla Provincia si prevedeva in quel territorio la creazione di 3 Istituti omnicomprensivi nei Comuni di Buccino, Oliveto Citra e San Gregorio Magno, questa proposta aveva visto l’accordo di tutti i soggetti coinvolti, comuni e scuole, ad eccezione dell’I.C., che avrebbe perso l’Autonomia, e del comune di Buccino. A questo punto la Provincia cambia la sua proposta lasciando la situazione invariata, salvando il Dirigente dell’IC di Buccino. La cosa vista così non fa una grinza, ma basta scavare un poco per scoprire che quest’operazione causerà per il prossimo anno scolastico la chiusura di ben 2 Autonomie, sottodimensionate rispetto ai parametri indicati nella nota MIUR del 7 ottobre 2011 “..gli istituti compresivi per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche”, l’Istituto Comprensivo di Buccino (468 alunni) e quello di Oliveto Citra comune di montagna (448 alunni). Basterà una semplice richiesta ministeriale, al Dirigente Scolastico su sede sottodimensionata, di produrre domanda di trasferimento, le Scuole perderanno l’Autonomia e i Dirigenti di queste Scuole avranno l’opportunità di potersi avvicinare ai propri comuni di residenza, certo potremmo dire che in fin dei conti mica è colpa loro, se c’è l’opportunità….. Scava e scava e si scopre un conflitto d’interessi non di poco conto visto che il Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Buccino (quello salvato) è tal Vincenzo Passa, Consigliere politico del Presidente della Provincia di Salerno in materia di Pubblica Istruzione. Cosa avrà consigliato il Consigliere durante la stesura della proposta di Dimensionamento elaborata dalla Provincia? E’ il caso che i politici di Palazzo S.Agostino, a partire dal Presidente Cirielli, rendano conto di questo comportamento al mondo della scuola e ai cittadini di quelle comunità, che stanno subendo un altro attacco ai loro diritti, in particolare al diritto allo studio dei loro/nostri figli.