da Antonio Cortese (giornalista)
Non si può avere la piazza pulita e il capodanno ubriaco. Le energie profuse per la scorsa propaganda politica hanno illuminato, ordinato e pulito una mega piazza nel momento sbagliato. In una confusione dettata dalle emergenze e urgenze sottolineate dagli stessi pulpiti in continua ricerca di attenzione, ora vengono a mancare le risorse vitali e sufficienti almeno per ciò che sembrava funzionare. Niente, due gocce, qualche nuvola fantozziana e si chiude, si chiude, si chiude… Insomma basta. A scuola come ha già comunicato il sindacato, si é sempre frequentato con ogni condizione, ma da qualche anno i deboli di intestino, più loro dei propri figli, hanno dimenticato gli insegnamenti dei genitori: “Copriti à mamma’! – Arò vaje senz’ò mbrell’?- Miettete à magli’è lana!- Miettète na coppol’pé cappiell’! Si chiove, ggirate é cazun’ à zùmbafuosso”! Invece, al contrario stanno incoraggiando l’assenteismo giustificato a priori, al lassismo che sfocia poi in scioperi alla prima giornata di sole: non insegnano a lottare, questo è! “Mamma non mi piace il tema di italiano,… “E vai a zappare bell’è mmamma’! Ma le mamme purtroppo al giorno d’oggi al posto di accertarsi sull’andamento di merito scolastico vanno a picchiare e insultare chi li sostituisce nelle ore mattutine a causa di vari snaturamenti di valore in corso da qualche decennio. Se un discorso del genere può sembrare patetica paternale lo si interpreti come tale, perché venti calendari fa sarebbe davvero stato anacronistico e arretrato e bigotto ma ora é evidente la assoluta storpiatura dell’abc pedagogico di un paese. In sintesi , niente leva militare, scuola in mano ai capricci dei figli di papà, uguale: generazioni di cervelli flaccidi, che neanche saranno più in grado di fuggire, se non spappolati già adesso. Perché se non sono in grado di scrivere nella propria lingua, non impareranno altro, nemmeno a parlare prima di pensare come fanno già in molti. Per quanto riguarda il periodo dell’Avvento, invece, a Salerno si preoccupano di lustrare la nuova location urbana che senza alcuna tradizione non è frequentata né dai classici snob del centro, né dai portafogli dei turisti né dai giovani ad assistere un chiassoso concerto silente generale che sta costando più di quello di Venditti e Mannoia.