Cooperative, Mercatini, Elezioni: stampa – magistratura e politica … un rapporto insano

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Mi dispiace come giornalista, ma finalmente è arrivata la conferma a tutto ciò che da molti anni vado dicendo e scrivendo in merito al rapporto incestuoso tra stampa – magistratura e politica; un rapporto mai veramente cresciuto nell’ottica di arrivare il più vicino possibile alla verità; un rapporto cresciuto invece tra infamie – colpi bassi e guerre intestine. Semplicemente e solo per questo nessuno dei tre attori in campo è credibile.

Per capire bene il problema è sufficiente leggere lo stralcio dell’intercettazione telefonica, pubblicata da Il Mattino il 29 novembre 2021, agli atti del fascicolo giudiziario inerente l’inchiesta sui mercatini di Natale 2016; al telefono ci sono l’assessore Loffredo e un giornalista non meglio identificato ma credo di peso, perché addirittura ammonisce l’assessore sui rischi che lui e l’amministrazione corrono per il fatto che il giorno prima qualche notizia importante non è stata data ad alcune testate giornalistiche altrettanto di peso: “Stanno tutti contro di voi, contro l’amministrazione e contro l’assessore, già stamattina vi hanno dato in testa, eh… la figura di merda per il bordello che è successo… quelli non tenevano la notizia e se la sono presi con il comune… ma io te lo aveva già detto ieri sera di non preoccuparti tanto sono inesistenti, su questo, stai tranquillo…”.

Una conversazione (che non ha alcun rilievo penale ma molto offensiva per l’etica) più squallida di questa non l’avevo mai sentita, anzi per essere più preciso e coerente non avevo mai sentito un giornalista dire queste cose al telefono con un rappresentante istituzionale, cose che mettono a nudo la pochezza del giornalismo salernitano assolutamente vincolato in maniera servile alla notizia offerta a basso costo (una pizza e una birra !!) e mai conquistata e diffusa dopo un esame critico e sereno degli atti che dovrebbero essere attentamente letti prima di imbastire un articolo e/o un servizio televisivo.

Sono dispiaciuto ma contento, ho scritto in apertura, dell’esistenza di questa intercettazione che conferma tutto quanto pensato e scritto da me in questi ultimi decenni; purtroppo questa è la vergognosa realtà del giornalismo salernitano.

Mi fermo qui, inutile andare avanti; voglio solo raccontarvi cosa avveniva nel recente passato tra la redattrice di un noto giornale campano e la segreteria provinciale del PD: “Buongiorno Antonio, come va, tutto bene; mi passi Nicola”, la risposta: “Subito, buona giornata a te”. Antonio passa la cornetta a Nicola che è nella stessa stanza ed ascolta tutti “gli ordini” che Nicola impartisce giorno dopo giorno alla giovane e pimpante giornalista.

Per correttezza scrivo che Antonio è un mio carissimo amico e collega giornalista che per quattro mesi pochi anni fa lavorò come collaboratore nella segreteria PD, Nicola è il segretario provinciale PD dell’epoca.

Il giornalismo a Salerno e provincia funziona anche così, purtroppo.

 

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