Aldo Bianchini
SALERNO – Qualche giorno fa sulle pagine de Il Mattino (edizione del 7.11.21) è stato pubblicato un interessante schema grafico sui maggiori personaggi protagonisti della vicenda legata al presunto scandalo giudiziario delle Cooperative Sociali di Salerno; uno scandalo che ha portato con se definizioni del tipo: “Sistema Salerno” con precise connotazioni da “Cerchio Magico”.
Anche il titolo che ha accompagnato quello schema grafico è stato di grande effetto mediatico: “Le Coop tra businnes e clientele – politici e dirigenti del Comune – Ecco il puzzle del Cerchio Magico” con le generalità dei personaggi coinvolti: Fiorenzo Zoccola detto Vittorio, Giovanni Savastano detto Nino, Felice Marotta, Vincenzo Napoli, Michele Sarno, Luca Caselli, Gianluca Izzo e Alessandra Francese.
Mi corre, però, l’obbligo di segnalare che nella didascalia relativa all’avv. Michele Sarno (non so a che titolo inserito nello schema) non è stato scritto che l’ex candidato sindaco è anche “il legale rappresentante del Consorzio Sociale di Salerno” che raccoglie tutte le cooperative sociali; cosa ben diversa dall’essere soltanto l’avvocato difensore del personaggio chiave dell’inchiesta Vittorio Zoccola. Omissione voluta, distrazione, errore ?
La cosa importante è che il quotidiano Il Mattino con una illustrazione grafica abbastanza precisa mette tutti nelle condizioni di seguire con più facilità l’evolversi della situazione avendo davanti ai nostri occhi anche i collegamenti, con precise freccette che potrebbero portare alla valutazione delle singole responsabilità nell’ambito del “Sistema Salerno” che almeno per le cooperative sociali sembra iniziare con Fiorenzo Vittorio Zoccola e finire con Felice Marotta.
Per parlare a fondo di “Sistema Salerno” è utile segnalare l’approfondimento giornalistico sottoscritto dall’avv. Salvatore Memoli dal titolo “Metabolismo politico e Sistema Salerno” pubblicato sia su questo giornale che su “leCronache.it”; un articolo ottimamente confezionato per mettere in risalto le possibili numerose sfasature dell’inchiesta giudiziaria, ma anche i concreti difetti di una classe politica e di una distratta popolazione che facilmente metabolizzano qualsiasi tipologia di problemi. E Memoli arriva anche a scrivere che: “Se De Luca, Capo indiscusso, esce da questa inchiesta, il mondo sarà suo e suoi saranno i meriti di guidare il Sistema Salerno, senza fastidi, per interposto, rinnovato, e consolidato gruppo feudale”. Ineccepibile, non c’è che dire.
Quindi nel ringraziare sia Il Mattino che soprattutto Salvatore Memoli mi chiedo perché in questa città mai nessuno analizza al microscopio la quantità, la qualità e la credibilità degli investigatori-inquirenti, per sapere chi sono, dove sono nati, quale tenore di vita conducono, quale è stata la loro carriera professionale e dove hanno operato. Personalmente cercherò di farlo nei prossimi articoli, anche per capire quali affinità e quali conoscenze essi hanno del territorio, dello stato sociale, delle tradizioni politiche e della spartizione del potere che in questa città, fin dal secondo dopo guerra, viene gestito direttamente dalle cosiddette “grandi famiglie” che vanno ben al di là della politica, dei politici, degli amministratori ed anche degli affaristi.