Mettersi alla guida, dopo aver assunto medicinali, moltiplica il rischio di incidenti. Lo documentano le statistiche sulle sostanze trovate nel sangue di persone coinvolte in scontri e tamponamenti, con i medicinali al secondo posto, dopo la cannabis. Lo sappiamo più o meno tutti, ma a volte non abbiamo alternative, ce ne dimentichiamo o tendiamo a sottovalutare i pericoli. Eppure guidare è un’operazione molto complessa, che richiede concentrazione e prontezza di riflessi, due capacità che rischiano di essere compromesse non solo da alcol e droghe, ma anche dai comuni farmaci, acquistati con o senza ricetta medica. Tra gli effetti collaterali più pesanti ci sono: alterazione del livello di concentrazione, sonnolenza e vertigini, modifica delle percezioni, rallentamento di riflessi e reazioni.
L’alcol può potenziare, aggravandoli, gli effetti negativi di tutti i farmaci. Particolarmente insidiosa è la combinazione di alcol e tranquillanti e antistaminici, perché dalla somma dei rispettivi effetti potrebbero derivare pericolose conseguenze.
Ci sono poi circostanze spesso sottovalutate, ma altrettanto pericolose. Ad esempio, i pazienti che si sottopongono ad esami in ambito ospedaliero che comportano una debole sedazione vanno spesso all’ospedale con la propria macchina o in scooter, da soli. Non sempre viene detto loro che, dopo, non dovrebbero mettersi al volante. Un altro esempio è quello delle visite oculistiche, durante le quali frequentemente vengono usati localmente midriatici, i farmaci che dilatano la pupilla. La visione risulta compromessa e per condurre un’auto o una moto si dovrebbe aspettare la totale scomparsa degli effetti collaterali e di aver riacquistato una vista corretta.
Il periodo più critico di una terapia farmacologica è la fase iniziale, quando non è ancora chiaro come reagirà l’organismo, se compariranno o meno effetti indesiderati e di che intensità saranno. Nei primi giorni di trattamento sarebbe bene evitare di mettersi al volante. Se non è possibile, occorre avere molta prudenza, cercando di evitare viaggi prolungati senza soste o in condizioni di traffico difficili.
Gli effetti negativi sulle prestazioni che richiedono particolare attenzione sono maggiori nei pazienti più anziani. I farmaci potenzialmente più pericolosi sono quelli che agiscono sul sistema nervoso centrale, producendo sedazione. Ma anche altri trattamenti, come antistaminici, anticinetosici, antipertensivi e colliri, possono compromettere la capacità di guida.
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Farmaci al volante: leggere le istruzioni e la “Guida Sicura” in farmacia