Cecchino Cacciatore (avvocato penalista e cassazionista)
La cultura istituzionale di un pubblico ministero comporta l’accettazione dei limiti del proprio ruolo, non di oracolo repressivo del male, ma di parte in una procedura che si svolge davanti ai giudici, SENTITI I DIFENSORI, secondo le regole del processo.
Regole che hanno nella loro finalità il controllo dell’ammissibita’ e della valutazione delle prove, con esiti anche diversi che proprio la legge vuole anche diversi da quelli proposti dal pubblico ministero.
Quelle regole rendono il processo penale poco adatto alla lotta contro i fenomeni, siano essi criminali, soprattutto se di malcostume.
Esse sono disegnate solo ed esclusivamente per assicurare il Giusto Processo alle persone contro cui il pubblico ministero ha elevato un’accusa.
La cultura garantista, in conclusione, serve ad avere piena coscienza dei danni che l’azione penale può fare se esercitata male, con istinti populisti e con l’obiettivo di creare eventi mediatico/politici.
Subire un processo con rilevanza mediatica da innocente è un’esperienza devastante.