IN RICORDO DI ANTONIO SARNO

 

 

Giovanni Falci (avvocato penalista e cassazionista)

 

Avv. Antonio Sarno

Antonio è partito per quell’ultimo viaggio che tutti dobbiamo fare.

In realtà Antonio ci aveva abituato ai suoi “viaggi” che faceva frequentemente.

Ricordo le telefonate di dicembre in cui mi chiedeva a volte di sostituirlo perché in partenza, e proprio in un viaggio io ebbi, nel 1985, l’occasione e il privilegio di conoscere meglio questa persona.

I colleghi si incontrano, si conoscono e si frequentano nei Tribunali dove, vuoi per il tempo limitato, vuoi per il ruolo, la esperienza rimane settoriale e superficiale.

In quel viaggio, invece, io ho avuto l’occasione di comprendere ancora meglio il valore di questa persona a tutto tondo.

Antonio era animato dall’amore di vivere; aveva quell’ansia di conoscenza che è naturale nei bambini e negli adolescenti e che, se riesce a rimanere una costante della propria vita, non può che essere un ingrediente essenziale della felicità.

Il pregio di viaggiare consiste, infatti, nella paura dell’incognito, della novità, della sorpresa; spezza un apparato scenico interno fatto di rutine e di azioni ripetitive e non impegnative; non è possibile barare, non ci si può mascherare dietro ore di ufficio o di studio; il viaggio toglie questo rifugio.

Perciò Antonio era giusto perché non si poneva limiti e, anche per amare non ci sono limiti.

Antonio aveva in sé il senso della conquista che l’ ha spinto e guidato nella vita e nella professione. Nella scelta tra la contemplazione e l’azione, Antonio aveva scelto sempre la seconda e, secondo me, questo si chiama divenire un uomo.

Avv. Giovanni Falci - autore di questo ricordo in memoria di un amico perduto

Caro Antonio, mi e ci mancherai a me e a tutti noi avvocati, e avrò nostalgia di quella tua “erre moscia” che sentivo nei Tribunali e che pronunciavi spesso perché è una delle consonanti della parola “grazie” che, da persona educata, gentile e per bene, dicevi con frequenza a tutti con il sorriso sempre sulle labbra.

Perciò, ora ti dico grazie con la tua erre per essermi stato amico sincero per circa quaranta anni.

Giovanni Falci

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *