dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Mogliano Veneto(Treviso),30 agosto 2021. Una finale molto sofferta,l’avversaria era la stessa di Rio,Bebe Vio ha faticato molto a contenere tutta la sua gioia e le sue lacrime,la forza della volontà è prevalsa su tutto il resto ora l’atleta azzurra si gode la vittoria, i brutti mesi vissuti sono soltanto un ricordo. “Sono veramente fortunata’’. “Se sembra impossibile… Allora si può fare… Due volte”. Subito dopo la vittoria della medaglia d’oro a Tokyio, Bebe Vio, 24 anni,nella conferenza stampa, ha ringraziato i medici e il suo staff per il lavoro degli ultimi mesi, che le hanno permesso di arrivare in piena forma alle Paralimpiadi.’’Ad aprile scorso ho avuto un infortunio parecchio grave, poi una brutta infezione. Ho rischiato l’amputazione del braccio sinistro e mi hanno detto che neanche sarei potuta tornare a tirare». La fine della sua carriera sportiva. A distanza di quattro mesi ha conquistato la Medaglia d’Oro nel fioretto alle Paralimpiadi e un argento in quello a squadre per la classe 1997, dedicando la vittoria ai medici che l’hanno salvata. Bebe Vio è un esempio di umanità e di vita. Dopo la medaglia d’oro ha detto di non aver parlato prima del suo infortunio perché «Era una cosa mia e della mia famiglia. E poi non volevo si dicesse che cercavo un alibi, nel caso di sconfitta».E’ stata la prima schermitrice disabile al mondo ad aver gareggiato con quattro protesi artificiali, a causa di una grave meningite che la colpì nel 2008 e i medici furono costretti ad amputarle gambe e braccia per tenerla in vita.Dal 2011 ha vinto tutti i più importanti tornei di scherma, dai Campionati nazionali a Europei e Mondiali, tra cui quello di Roma del 2017 e quello di Cheongju, in Cina, nel 2019. Nel 2016 aveva ha vinto l’oro nel fioretto individuale alle Paralimpiadi di Rio. Bebe Vioè nata a Venezia il 4 marzo 1997 ma cresciuta a Mogliano Veneto, campionessa olimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico. A 11 anni è stata colpita da una menigite fulminante. E’ apparsa come testimonial in molti programmi televisivi per diffondere la conoscenza della scherma su sedia a rotelle e dello sport paralimpico in generale; in un paio di occasioni ha gareggiato a scopo pubblicitario insieme alla sua figura ispiratrice, la plurimedagliata Valentina Vezzali.Nel 2017 conduce su Rai uno il programma La vita è una figata. “Il mondo paralimpico può raggiungere il livello di quello olimpico, serve però un cambio di mentalità. Rendere lo sport accessibile a tutti e fare sì che il mondo paralimpico possa crescere fino a raggiungere il livello di quello olimpico”. È questa la mission che si pone Bebe Vio con l’apertura della sua nuova accademia “Bebe Vio Academy” a Milano, organizzata e gestita dall’Associazione art4sport ONLUS, in cui propone corsi gratuiti per tutti. Un simbolo e un’ispirazione per tutte quelle persone con disabilità che, come Bebe, aspir ano a far diventare la propria passione un mestiere. Una visione inclusiva , necessaria oggi più che mai in un mondo pluralizzato che deve mirare a non escludere nessuno e nessuna in alcun ambito della vita, in linea con quella della campionessa paralimpica di fioretto che da sempre sogna, anche attraverso lo sport, un cambiamento culturale , come diceva il filosofo Bernardo di Chartres, siamo nani sulle spalle di giganti.