Antonio Cortese (giornalista)
Da poche settimane, un’ottima iniziativa istituzionale ha consorziato grazie alla Regione molti prodotti campani. Purtroppo però il “naming”, come si dice in termini di marketing tecnico, è troppo simile ad una nota azienda di distribuzione alimentare. Lo sbaglio è doppio poiché chi ne legge l’avvenuto varo, lo asseconda ad un range privato, troppo ristretto e concorrenziale in tutt’altro campo, anche se dello stesso ramo “food”. In Campania il marchio può essere sicuramente apprezzato, ma chi ne sa qualcosa da altre regioni non potrà certo apprezzare tra il dubbio, (volendo pensare male come abbiamo abituato turisti ed investitori) ed il ridicolo di conseguenza. Se la burocrazia, per fortuna, da svariati anni vuole tradurre dal vocabolario “ aziendalese- burocratese/ burocratese- aziendalese”, un dizionario oramai connaturato nelle realtà produttive, è bene che si organizzi meglio finanche nella ponderazione delle proprie attività. Questa segnalazione a guisa di precisazione, non può certo non plaudire il movimento economico innescato e l’impegno profuso, ma in un periodo di censure che si mordono la coda, almeno determinati abusi, come possono prima o poi risultare anche negandone la volontarietà, di messaggio subliminale, ci si augura non siano omessi agli occhi del caso e del consumatore distratto; possano invece migliorare nella comunicazione e nei fatturati delle aziende protagoniste del tessuto della microeconomia locale.