Cala lo spread Bund Btp: consigli per chi ha acquistato titoli di stato nel Btp Day

Filippo Ispirato

Non è passato molto tempo da quando, per dare fiducia allo stato italiano, sono stati creati i Btp Day i giorni 28 Novembre e 12 Dicembre.

Un’iniziativa promossa dall’Abi, associazione banche italiane, a cui hanno aderito diversi gruppi bancari: in quei due giorni è stato possibile acquistare titoli di stato (Btp – buoni del tesoro poliennali, CCT – certificati di credito del tesoro, Bot – buoni ordinari del tesoro e Ctz – certificati di credito zero coupon) senza pagare commissioni di compravendita. L’idea di fondo era quella di contribuire come italiani ad innescare un meccanismo virtuoso di fiducia nei confronti del nostro paese, e del nostro debito: chi sottoscriveva i titoli italiani diventava finanziatore del debito dello Stato. Con acquisti copiosi si voleva dimostrare che il nostro paese godeva di buona fiducia al suo interno, e, di conseguenza, di una buona stabilità economica e politica oltre che di una forte coesione sociale. L’ultimo trimestre dell’anno scorso è stato molto difficile per il nostro paese, eravamo alle prese con il cambio di Governo ed una situazione di forti tensioni finanziarie e speculative nei confronti dell’Italia, testimoniate da uno spread con i titoli di stato tedeschi che è arrivato toccare il picco dei 550 punti base nel mese di Novembre.

Lentamente, grazie ad una serie di riforme economiche che sulla scena internazionale sono state ritenute efficaci, lo spread Bund Btp è lentamente sceso attestandosi a livelli pre-crisi attorno ai 350 punti base e l’Italia è ritornata ad essere credibile sui mercati finanziari.

Il tutto si è tradotto in un innalzamento dei prezzi dei titoli di Stato Italiani, Btp in particolare, che hanno guadagnato in poco tempo in termini di quotazione quasi un 10% del loro valore da Novembre 2011.

Questa situazione può rappresentare una buona occasione per chi volesse vendere i Btp in anticipo investendo su altri prodotti obbligazionari di breve periodo, o su dei depositi a risparmio (sempre a rischio basso e contenuto) che danno un rendimento in termini di interessi simile quello dei Btp venduti.

In tal modo si potrà mantenere lo stesso flusso cedolare che si aveva in precedenza, ma avendo incassato in anticipo, la plusvalenza in conto capitale dei titoli di Stato.

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