SALA CONSILINA – Nel nostro Paese esiste una pratica contagiosa, quasi morbosa, al limite della legalità. Parlo della pratica di spendere cifre abnormi di danaro pubblico non soltanto per il gusto di spenderli ma anche per arricchire parenti ed amici. Oggi vi propongo un fatto assolutamente scandaloso che accade da almeno un decennio nel Vallo di Diano e più precisamente a Sala Consilina. Si parla ormai in maniera insistente e, forse, irreversibile della soppressione del locale tribunale considerato minore rispetto ad altri. Tutti stanno scendendo in campo per mostrare soltanto muscoli finti e senza proporre niente di realmente costruttivo, in modo tale da sottoporre al Ministero competente la probabile soluzione. Le autorità salesi (da quelle politiche a quelle giudiziarie) con le loro azioni producono soltanto un elevato tasso di “chiacchierificio” (così definirebbe Vincenzo De Luca queste manifestazioni pubbliche e riservate. Qualche mese fa commentando il banchetto che gli avvocati (comunque coraggiosi!!) avevano aperto davanti al tribunale per raccogliere firme di consenso scrissi (forse in maniera un po’ forte ed anche un po’ irriverente, lo riconosco!!) che su quel banchetto mancavano soltanto le noccioline americane per completare il quadro. A distanza di qualche mese non so quanti di quei manifestanti, di quegli avvocati o di quei politici possono contestare il fatto che ora siamo davvero alle noccioline americane. Eppure si continua a non proporre niente di serio. Pensate soltanto alla dislocazione degli uffici del “giudice di pace” che da circa dieci anni sono stati sistemati in una proprietà privata per il fitto della quale si paga il fior fiore di danaro pubblico. Per gli stessi uffici, è necessario ricordare a tutti, che il Comune di Sassano (con l’allora sindaco Gaetano Arenare) aveva proposto una soluzione alternativa offrendo gratuitamente la palazzina sita a Silla (dove poi è stato tentato l’avvio dell’università!!) che era in una posizione topografica strategica rispetto a tutto il Vallo di Diano. Apriti cielo accadde la fine del mondo, come faceva Sala C. a privarsi di tale importante servizio, i locali in fondo c’erano, bastava pagare il fitto salato ai privati. Verrebbe giustamente da chiedersi a chi e perché viene pagato questo fitto oneroso ? C’è, forse, una ragione di contrattazione politica passata che ha determinato questa spesa enorme ? Secondo molti la soluzione è sotto gli occhi di tutti ma nessuno la vuole perseguire, tutto per false e antistoriche ragioni di sciocco campanilismo. Il piano potrebbe funzionare se gli uffici del tribunale fossero tutti dislocati nei locali della Certosa di Padula (là, del resto, ci sono anche quelli della Comunità Montana!!) per sistemare i giudici di pace di Sala C., di Polla e di Sapri negli locali attualmente occupati dal tribunale. Si otterrebbe una rivalutazione dell’immagine della giustizia sistemata in un palazzo storico ed anche una maggiore funzionalità di tutti i servizi con parcheggi ed altro. E si potrebbe, così, contrastare anche le assicurazioni che Vallo della Lucania e Lagonegro hanno già offerto al Ministero in fatto di esistenza di locali disponibili ad ospitare le strutture che dovrebbero essere smantellate a Sala Consilina a seguito della sua soppressione. Nei corridoi del tribunale di Vallo della Lucania si racconta un aneddoto. Quando il tribunale passò dalla vecchia alla nuova struttura, alcuni dipendenti furono letteralmente proiettati in stanze e saloni inspiegabilmente enormi rispetto alle reali esigenze di spazi. Loro erano abituati a ristrettezze ed anche ai sottoscale e qualcuno avrebbe chiesto la ragione di cotanto spreco. “Non ti preoccupare, siediti e lavora. Un giorno questi spazi ritorneranno utili, è nostro compito, vedrai!!”. E quel giorno è arrivato, mentre a Sala C. si continua a pagare alti fitti ai privati per scontare vecchi accordi politici a Vallo della Lucania i locali sono già belli e pronti per ospitare tutto il tribunale salese. Alla prossima.
direttore: Aldo Bianchini