Aldo Bianchini
CAVA de’ TIRRENI – Tre giorni fa avevo pubblicato un articolo su alcune disfunzioni riscontrate nella organizzazione dei centri vaccinali di Cava de’ Tirreni, mi vedo costretto a ritornare sull’argomento con notizie più precise e senza equivoci di sorta; anche perché nessuno dei personaggi invocati (il sindaco Servalli, l’assessore Lamberti e il responsabile covid Baldi) ha ritenuto opportuno rispondere, non dico direttamente a me ma almeno in via ufficiale a tutti i cittadini metelliani.
Ribadendo ancora una volta che un’ordinanza è un ordine preciso e inequivocabile, passo a raccontarvi la continuazione della storia già anticipata qualche giorno fa.
Diciamo subito che il centro covid in questione è quello presso la loc. San Francesco di Cava dove la signora (citata nel precedente articolo) è ritornata per avere le spiegazioni che la gentile dottoressa (forse tra i responsabili del centro) aveva promesso di darle.
Prima di andare avanti è giusto ribadire che l’ordinanza-decreto del Presidente della Regione (P.G.R.C.) ha la stessa valenza del Decreto del Presidente del Consiglio (D.P.C.M.); quindi è un ordine da eseguire e non da discutere, da parte di tutti, anche dei sindaci – assessori e responsabili dei centri covid.
Dunque la signora cavese ieri pomeriggio, dopo qualche giorno, è ritornata nel centro vaccinale di San Francesco dove ha nuovamente incontrato la dottoressa di cui prima che, dispiaciuta, le ha riferito che nonostante gli sforzi non riusciva ad entrare nella piattaforma per cercare di cambiare la data della seconda dose di vaccino (la signora la mattina del 14 maggio si era presentata nel “centro vaccinaei” ed educatamente aveva chiesto di registrarla per una data compresa entro i 30 giorni dalla data in cui, nel contesto dell’open day del 9 maggio 2021, è stata inoculata con la prima dose del vaccino Moderna; come da PGRC del 12 maggio 2021). La signora viene, poi, dirottata presso un altro ufficio (forse quello del dirigente generale) senza ottenere alcuna risposta positiva, tranne una precisazione bislacca: “Capiamo che lei signora pretesta un decreto del 12 maggio ma le dico che di decreti ce ne sono stati anche prima”.
E che vuol dire ? Spiegasse questo solerte funzionario al suo diretto superiore, che dovrebbe essere il dr. Giovanni Baldi, cosa significa la sua affermazione che suona come un dispetto verso un’ordinanza regionale, quasi come a dire che un’ordinanza precedente potrebbe mettere in discussione quella successiva. Davvero incomprensibile !!
Alla fine la signora è andata via, ancora più sfiduciata di quanto lo fosse qualche giorno prima; da casa ha provato anche a chiamare i Carabinieri i quali, dopo avere attentamente ascoltato le rimostranze, hanno concluso dicendo: “Gentile signora provi a chiamare il dott. Giovanni Baldi, lui forse riuscirà a risolvere il suo problema che, in verità, sembra incomprensibile”.
Da qui l’intervento di questa testata giornalistica affinchè quantomeno il dott. Baldi risponda, se non a noi, almeno all’attenzione che si deve verso un’ordinanza del Presidente della Regione; perché se in questo Paese chi dovrebbe recepirle e metterle in esecuzione continua a far finta di non averle capite, siamo messi davvero male.