Dr. Stefano Antonello Aumenta
Circa trent’anni fa scrissi la mia tesi di laurea in Diritto Internazionale. Il tema della tesi fu l’autodeterminazione dei popoli e la disamina del caso palestinese.
Il mio relatore fu il Prof. Massimo Panebianco. Questi ha un lunghissimo curriculum, ma, a me piace ricordarlo come Professore, esempio di disciplina e rigore, che suscitò in me l’interesse al Diritto Internazionale, come Legge Suprema fra popoli e genti diverse.
L’Autodeterminazione è un diritto supremo che è in possesso di ogni popolo, assegnandogli il diritto, inviolabile, di determinare il proprio futuro.
Detto ciò, la guerra di cui si parla tanto in questi giorni, ha inizio sul finire del diciannovesimo secolo.
Cercherò di evidenziare gli accadimenti più importanti, infatti, si riteneva che quei territori fossero la patria degli arabi palestinesi.
Nel 1920 iniziò una guerra tra la popolazione palestinese e quelli arabi di religione ebra che culminarono nel 1948 con il riconoscimento dello stato di Israele.
Non è questo il luogo e non vi è qui lo spazio per analizzare ogni fase di questo conflitto. Ma ogni morto è diventato un mattone di quel muro che impedisce una pacifica convivenza tra i due popoli.
Qualche decennio prima della guerra arabo-israeliana (1880) in Italia nasceva un altro conflitto, per fortuna molto meno cruento, ma i cui defunti ed eredi, se non hanno perso la vita, sono stati costretti a lasciare la propria terra per sopravvivere altrove.
Come avrete capito parlo della questione meridionale.
Si parla talvolta di sopperire a questa centenaria italica disfatta creando la macro-regione del sud.
Ma cos’è la macro regione del sud se non il Regno delle Due Sicilie che, interessi di matrice nordista, portarono alla sua disfatta, con il nulla osta dello Stato Religioso del Centro Italia.
Ne più ne meno di ciò che è ritratto nel quadro di Paolo De Matteis “L’Allegoria della Pace di Utrecht”.
In quel quadro oggi conservato a Napoli nel Museo di Capodimonte, nei primi decenni del ‘700 il meridione passò sotto il dominio austriaco, per assicurare, pura merce di scambio, la pace all’Europa in una guerra in cui le regioni del Sud Italia non avevamo nemmeno partecipato.
Sostanzialmente quando la Comunità Internazionale, più o meno interessata, cerca di sovvertire il Corso della Storia succedono guerre perenni senza poter giungere ad una pace reale.
Per mettere a posto le cose bisogna ammettere gli errori commessi nel passato e porvi rimedio con una forte e concreta fattività, non basta l’appello, patetico, al cessate il fuoco, gridato da più parti.
Personalmente sono vicino al dolore che è uguale fra arabi e palestinesi e non saprei per chi fare “tifare” fra vittime simili solo con colori diversi.
Anche lì, come per risolvere la questione meridionale, occorre avere molto, molto coraggio.
Ogni giorno che passa se non si affrontano i problemi, alla base delle fondamenta, come ci ha insegnato la tecnica costruttiva, si fanno solo interventi di facciata, ma la situazione rimane, uguale a se stessa e la brace si autoalimenta sotto la cenere.
Maggio del ‘21
Carissimo Dott. Stefano Antonello Aumenta,congratulazioni per la brillante e interessante tesi di laurea su:” L’autodeterminazione dei popoli e la disamina del caso Palestinese”, con un noto e bravissimo maestro di diritto internazionale il Prof. Massimo Panebianco e complimenti vivissimi per l’ottimo articolo dal titolo:”.Palestina ed Israele,una guerra che non avrà mai fine,se…”
Caro Antonello, il numero di razzi lanciati da Gaza verso Israele è in continuo aumento, sono già due settimane di violenze, a mio avviso occorre un obiettivo immediato,ulteriori sforzi umanitari e un intenso impegno diplomatico per calmare le tensioni tra Israeliani e Palestinesi,porre fine alla violenza e arrivare,quindi, alla risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU alla cessazione dei lanci di razzi e ad un cessate il fuoco. E’ inaccettabile il numero elevato delle vittime , comprese donne e bambini. In campo per l’immediata cessazione delle violenze per arrivare al cessate il fuoco e alla ripresa del negoziato diretto il Vaticano,Usa e l’ Ue con i Ministri degli Esteri .Il capo della diplomazia italiana,il Ministro degli esteri, Luigi Di Maio,ha rilasciato questa dichiarazione : “Condanniamo il lancio indiscriminato di razzi da Gaza, è inaccettabile e deve cessare, come è inaccettabile che si metta in discussione il diritto di Israele a esistere. Riconosciamo il diritto legittimo di Israele di proteggere la propria popolazione, ma la risposta militare israeliana deve essere proporzionata e volta a prevenire ulteriori vittime civili”.
Con vera e sincera stima di sempre! Cordialmente.