Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Roma, 27 aprile 2021 Lo Stato ha pagato 46 milioni di euro nel 2020 per le 750 circa vittime di errori giudiziari o ingiustamente detenute che hanno ottenuto risarcimenti? Sono tanti 46 milioni di euro, lo Stato nell’anno della pandemia 2020, li ha spesi per riparare il danno che deriva dalle “ingiuste detenzioni” e dagli “errori giudiziari”. Quasi 37 milioni per chi è finito in cella e ha potuto dimostrare, sentenza alla mano, che non avrebbe dovuto andarci. L’Osservatorio giudiziario dell’Unione delle Camere Penali Italiane sugli errori giudiziari parla di dati e conti sottostimati relativi alla riparazione per errori giudiziari , 750 le vittime di ingiusta detenzione e 16 quelle di errore giudiziario in senso stretto che nel 2020 hanno ottenuto una riparazione che ha comportato per lo Stato italiano una spesa enorme. Numeri che , secondo l’osservatorio giudiziario dell’Unione delle Camere penali Italiane, risultano sottostimati tenuto conto che, da un lato, gli innocenti spesso decidono di non presentare istanza di riparazione e, dall’altro, i giudici, con sempre maggiore frequenza, respingono le istanze individuando nella condotta del soggetto che ha esercitato in fase di indagini il suo legittimo diritto di avvalersi della facoltà di non rispondere, la causa dell’ingiusta detenzione o dell’erronea condanna. Quale la differenza tra ingiusta detenzione e errore giudiziario? L’errore giudiziario implica l’assoluzione di una persona che, dopo esser stata condannata in via definitiva, viene poi assolta con un processo di revisione,l’ingiusta detenzione invece riguarda coloro che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi venire assolti. I risarcimenti per ingiusta detenzione evidenziano i problemi del sistema giudiziario italiano. Dal 1992 al 31 dicembre 2020 sono stati registrati circa ventinovemila casi. Gli indennizzi sono costati oltre 794 milioni alle casse pubbliche, circa 27 milioni di euro l’anno. Il numero indicato nei dati ufficiali non tiene conto degli “innocenti invisibili” che sono quelle persone che pur avendo subito una carcerazione ingiusta, non presentano la domanda di ingiusta detenzione.