Aldo Bianchini
SALERNO – Augurissimi Presidente, siamo a 94 primavere e il tempo per lei sembra non essere per niente passato. Complimenti vivissimi avv. Gaspare Russo.
Lei è stato consigliere comunale, assessore e sindaco di Salerno dal 70 al 74; poi è stato presidente della Camera di Commercio, presidente della Regione Campania come primo salernitano ad occupare quella importante carica, è stato anche componente del Consiglio di Amministrazione delle Ferrovie dello Stato; ma è stato soprattutto “il politico per eccellenza” ed ha incarnato a meraviglia il mito del “potere assoluto” formando e piegando intere generazioni di politici.
Lei, gentilissimo avvocato Gaspare Russo, è stato un notissimo personaggio della politica nostrana, e non solo, in un arco di tempo che va dagli anni ’50 fino alla notte compresa tra il 17 e il 18 gennaio 2001 quando (dopo circa sette anni di permanenza nella città delle stelle d’oro e cieli grigi “Parigi” facendo politica anche sulle rive di quella Senna che lei ha sempre amato) è rientrato definitivamente nella sua città e nella sua abitazione di Salerno in Via San Giovanni Bosco al numero civico 47. E ce ne saranno molti altri di anni da vivere per il presidente Russo, questo è l’augurio mio personale e dell’intera redazione de www.ilquotidianodisalerno.it
Proprio oggi, 27 aprile 2021, il mitico Gaspare Russo compie gli anni, 94 appunto; una giornata da trascorrere completamente immerso nei suoi affetti familiari con immancabile pranzo fuori casa (adesso si può !!) e lunga necessaria passeggiata su un lungomare letteralmente travolto dal sole; una passeggiata che molto probabilmente inizierà nelle vicinanze del Comune di Salerno per arrivare fino a Piazza della Concordia, quasi come a suggellare quella che è stata la sua immensa e dominante vita politica iniziata all’ombra del Palazzo Guerra (sede del municipio di Salerno), continuata nel palazzo della Camera di Commercio, articolata nelle Ferrovie, passata per Palazzo Santa Lucia di Napoli, per finire in Piazza della Concordia (Place de la Concorde di Parigi) e per avere un suo particolare epilogo sul treno che lo riportò a casa nel corso della notte del 17 gennaio 2001. Ecco perché la passeggiata andrà dal municipio a Piazza della Concordia, quella italiana, per ricordare gli splendori del tempo che, a torto o a ragione, lei ha vissuto anche e non soltanto nel pieno rispetto della natura; come quando molti anni fa si recava spesso in quel paesino della Francia sud-orientale.
Ormai da un anno, o poco più, non riesco ad incontrare il presidente Russo per gustare le tazze di thè splendidamente corredate da piccoli dolcetti che la signora di compagnia preparava con un rituale quasi religioso; questo maledetto covid ci ha costretti a sospendere, spero ancora per poco, i nostri incontri settimanali. Le ore trascorse nella sua abitazione-studio di Via San Giovanni Bosco mi hanno sempre appassionato, mi coinvolgono e mi fanno ancora crescere, nonostante la mia non più verde età e l’esperienza che ho maturato in tanti anni di vita vissuta e di giornalismo; raccolgo e traduco sulla carte i racconti del presidente senza togliere o aggiungere nulla. Riesce, con estrema facilità, ad avere un notevole ascendente sulla mia voglia di sapere e di scoprire; frutto della sua enorme autorevolezza che ancora conserva intatta nell’articolazione di tutti i suoi discorsi improntati sempre alla ricerca della verità senza ledere la suscettibilità di altri, anche di quelli che molto probabilmente lo hanno politicamente tradito o di quelli che lo hanno ciecamente seguito.
Gaspare Russo è nato il 27 aprile del 1927 (un anno prima di Ciriaco De Mita) e quando gli chiedo perché non pensa ad un suo nuovo impegno politico, semmai come padre nobile, visto che il suo ex grande amico De Mita è tuttora sindaco di Nusco, mi risponde che nella vita c’è un tempo per crescere, per studiare, per affermarsi, per fare politica ed anche per riposare ed osservare quello che accade da una posizione defilata senza tralasciare la possibilità di elargire prodighi consigli.
Ha perfettamente ragione; e mentre mi dice queste cose i suoi si illuminano, quasi come se in essi si riavvolgessero i nastri di una intera vita, anzi di più vite. Sorride quando gli dico che forse c’è ancora qualcuno che ha paura di lui e delle cose che soltanto lui conosce della nostra città della nostra provincia, della nostra regione, e non solo. Dal suo sorriso capisco che è un uomo tutto d’un pezzo; se ha dei segreti li custodirà in religioso silenzio fino in fondo.
Spesso gli ho chiesto “cos’è il potere, presidente ?”, mi ha sempre risposto che è una parola, una semplice espressione letterale e niente più.
Auguri di nuovo Presidente Russo.