Aldo Bianchini
SALERNO – Che nel destino del prof. Mario Salvatore Senatore ci sia l‘identificazione di “senatore a vita”, per via del suo cognome, è cosa risaputa in città ma anche in tutta la provincia di Salerno, e certamente in ambito italiano ed internazionale; tanto da essere stato premiato per la sua prolificità in campo poetico e letterario finanche nella metropoli di New York.
E così è stato accolto, ieri mattina, proprio come senatore a vita dalla moltitudine di persone disposte in fila indiana dinanzi all’ingresso sul retro dell’Augusteo dove è stato allestito, in maniera davvero eccellente, il centro vaccinazione anticovid nel centro della città, dove si inocula il famoso Pfizer; un vaccino molto ambito anche se gli altri non hanno nulla in meno.
All’arrivo dinanzi all’Augusteo sembrava davvero che la folla presente non dovesse trovare una rapida soluzione alla prevedibile lunga attesa; invece l’organizzazione del centro, fermamente nelle mani della dott.ssa Luisa Cannavacciuolo, ha dimostrato che quando si vuole si può, che quando chi è chiamato ad esercitare il ruolo di responsabile, questo ruolo lo esercita per davvero, ogni cosa può funzionare come in tutti gli altri Paesi civili che troppo spesso osanniamo a nostro stesso discapito.
C’era il primo sole cocente, tipico della primavera inoltrata, ieri mattina nel largo piazzale che è adiacente all’Augusteo (per anni il principale cine-teatro di Salerno), e tutto lasciava pensare a disagi e malori tra la gente, più che altro anziana, che assiepava l’entrata del centro covid; ma tutto è andato benissimo e la gente disciplinata in pochi minuti ha ottenuto ciò che voleva: la vaccinazione.
Ed in questo hanno avuto un ruolo determinante non solo la dott.ssa Cannavacciuolo ma anche le educate e preparate Anna ed Antonella, due tra le tante e i tanti collaboratori sanitari.
Ovviamente un uomo di cultura come Mario Salvatore Senatore non poteva non rendere una pubblica dichiarazione per rimarcare la corretta e perfetta organizzazione.
SALERNO – 24 APRILE 2021
Alle ore 10,45, presso il cinema “AUGUSTEO” ho ricevuto la prima dose di vaccino anti-covid 19. Ho trovato una buona organizzazione operativa, preparazione professionale, premura assistenziale. La Direttrice -Dott.ssa LUISA CANNAVACCIUOLO- e l’Operatrice –ANTONELLA, di Cava dei Tirreni- (tra le persone che ho avuto modo di contattare) si sono distinte per intelligenza e garbo. L’operazione -ben coordinata-, è stata rapida e scorrevole. Ho precisato alla Direttrice che mi sarei rifiutato di farmi vaccinare se l’Operatrice sanitaria non avesse avuto il capo coperto con cuffia e se non avesse cambiato i guanti in mia presenza… Richiesta risultata inutile perché, come assicuratomi, già procedeva in tal modo. Anche all’esterno le cose andavano bene. Chi, nell’attesa, aveva bisogno di una sedia, bastava fare un cenno ad un addetto ed egli provvedeva immediatamente a fornirla. L’unica perplessità si affaccia al pensiero duna giornata piovosa o ventilata, ma credo che abbiano pensato anche a questo. L’altra riserva è costituita dal fatto che il vaccinando, prima di giungere all’ultima “postazione” per l’OK, deve scalare una serie di sedie occupando quella più avanti man mano che la prima, in testa, si libera. Questo comporta la necessità di sedersi su sei, sette sedie -su ciascuna delle quali- erano state sedute decine di persone. Niente di eccessivamente preoccupante se si fosse trattato di contrastare un unico COVID-19 (per il quale è stato approntato il vaccino da farsi iniettare da lì a poco), ma diventa rischioso e pericoloso a causa delle varianti in circolazione perché chiunque -portatore inconsapevole di una di tali varianti che si è seduto su quelle sedie, può trasmetterlo a chi segue, con diffusione in barba al vaccino mirato per altra natura di Virus. Visto il tempo di attesa molto breve, in questo corridoio, io sarei dell’avviso di procedere come all’esterno: lasciare in piedi i vaccinandi (dando la facoltà di sedersi (su sedie opportunamente sanificate) a chi ne ha reale bisogno. In questo modo (visto anche il numero di migliaia di persone interessate all’operazione) si conterrebbe enormemente l’eventuale rischio di contagio da varianti. Forse è sciocco pensarlo, ma io -ultraottantenne- ricorro spesso ai “detti” popolari (scrigni di saggezza antica) e, dopo tanti sacrifici di ogni specie affrontati, dico: <<Non facciamo che “PER UN ACINO DI SALE SI PERDA LA MINESTRA…”>> Tutto sommato, credo che il “bilancio” sia positivo. Personalmente ringrazio Operatori e Cittadini per il “messaggio” di civiltà e responsabilità che hanno dato (compresi gesti di solidarietà e altruismo (almeno nel Centro presso il cinema-teatro “Augusteo”).) e, ringrazio altresì, -certamente non per ultimo- un caro amico Giornalista -Direttore di una nota Testata online- che, in incognito, mi ha accompagnato, anche per constatare di persona (come fa da una vita) i fatti e le cose di cui, poi, scrive. Buona vita a tutti.
Il gentiluomo Prof. Mario Salvatore Senatore ,uomo di Scuola,docente , giornalista , poeta e scrittore, è una persona grande e ‘’vaccinata’’, di una straordinaria sensibilità e acume, lo speleologo dell’anima,un’icona, è l’orgoglio dei Padulesi, Montesanesi,Sassanesi ,Teggianesi ,Salesi e dell’intero Vallo di Diano,della provincia di Salerno e non solo.Un grande poeta che ha raggiunto meritatamente la notorietà nazionale ed anche all’estero . Ad multos annos grande Mario, in buona salute e con la peculiare spontaneità, autonomia , lucidità intellettuale di sempre , lontano da ogni e qualsiasi “sudditanza” culturale .