Aldo Bianchini
SALERNO – Un tempo, ma non tanto tempo fa, per poterti candidare ad un posto anche nel più sperduto consiglio comunale dovevi necessariamente aver compiuto tutto un percorso di partecipazione e di crescita all’interno di un partito e/o di una consolidata organizzazione lavorativo/sindacale; ma allora, ripeto non tanto tempo fa, c’erano le sedi opportune che ti davano la possibilità di una continua frequentazione per incanalarti in una selezione naturale verso l’accesso alle cariche pubbliche e sindacali.
Oggi tutto è cambiato, sinceramente non so è meglio o peggio rispetto al passato; sicuramente prima era inimmaginabile che un signore qualsiasi (seppure noto, valido e consolidato professionista) salisse d’impeto <’ncopp’ o’ cerasiello> per proclamare in maniera monocratica (e qui la terminologia di classico stampo giudiziario non è da sottovalutare) che: “La mia candidatura non sarà vincolata alle decisioni dei partiti” (fonte Il Mattino del 18 aprile 2021).
Un tempo i partiti avrebbero risposto con una delle più classiche espressioni popolari napoletane “scegliete Voi … quale”; oggi, invece, i cosiddetti partiti tradizionali non solo osservano un rumoroso silenzio ma sembra (almeno dal mio punto di vista) che si genuflettano dinanzi ad una simile dichiarazione quasi come se aspettassero la manna dal cielo. Fino al punto che anche una piccola aggregazione, quasi di stampo personale, è arrivata a scrivere: “… Auspichiamo che Michele Tedesco sciolga al più presto la riserva in merito alla propria candidatura, sicuri che riuscirà nell’arduo compito di trovare gli equilibri tra le forze della città …” (fonte Il Mattino); auspicio disperato e disperante; chi lo ha lanciato probabilmente conosce poco della politica salernitana e della sua storia di questi ultimi tre decenni. Fortunatamente c’è stato anche chi, seppure piccolo piccolo ha dichiarato, con grande fermezza, che è giusto : “… anteporre il benessere della collettività a qualsiasi altro interesse privato o di partito …” (sempre fonte Il Mattino).
Nella fattispecie parliamo di un professionista che anche se importante a livello giudiziario cittadino non sembra, comunque, poter assicurare né una messe di voti e neppure una capacità di aggregazione che per il centro destra, diviso e combattuto, sarebbe in questo momento assai necessario.
Per sgombrare il campo da inutili fraintendimenti mi riferisco, con questo articolo, al noto avvocato penalista-cassazionista Michele Tedesco che, sempre e soltanto per come la vedo io, ha rilasciato una dichiarazione non solo incauta ma anche offensiva nei confronti dei partiti e delle loro organizzazioni; per questo, e solo per questo, mi assumo la responsabilità di dire che con Fratelli d’Italia di Edmondo Cirielli non sarebbe mai accaduto un fatto del genere; anche se in tutta sincerità la fuga in avanti di FdI non mi convince nella sua efficacia politica, se per efficacia intendiamo una opposizione convinta e produttiva per dare una svolta alla città ed abbattere il “sistema di potere politico” che da circa trent’anni opprime la nostra comunità; un giudizio c he è e rimane assolutamente giornalistico-politico e nulla più.
E passo con la mia analisi, per molti sicuramente confusa e poco attinente alla realtà di oggi, all’esame della posizione del MoVimento 5 Stelle che doveva e poteva essere per questa città il momento certo della grande svolta verso una gestione della cosa pubblica partecipata e dibattuta e che, invece, non si è neppure affacciata nell’androne e nei corridoi di palazzo di città. Insomma a Salerno il Mov. è andato molto peggio che in sede nazionale dove, dopo lo straripante successo del 2018, ha comunque gestito e gestisce il potere politico nazionale.
E non poteva essere altrimenti dopo tutto quello che è accaduto nel 2016, quando il Mov non fu capace di fare neppure uno straccio di lista; oggi sarà costretto a farne almeno due, in caso contrario è la fine.
Ma sulle vicende, ancora misteriose, del 2016 mi è stato segnalato che il 18 aprile scorso su face book è stato postato un commento al mio articolo di pari data che era incentrato sulla vicenda dei pentastellati; il post porta la firma di Rita Peluso di “Ali per la Città”; un post che pubblicherò e commenterò nel prossimo articolo e vi anticipo che ce ne sarà per tutti i gusti.