Aldo Bianchini
SALERNO / NAPOLI – Un tempo la Regione Campania era dominata da una “napolicentricità” che a volte bucava anche le regole più elementari, soprattutto quando si parlava di sanità pubblica in cui, da Bassolino a Mastella, venivano imposti manager che con Salerno non avevano niente a che fare e che spesso combattevano gli incerti vagiti di salernitanità che promanava dalle strutture e dagli operatori.
Per oltre vent’anni i salernitani non hanno mai avuto l’opportunità di farsi valere a livello regionale ed erano anche scartati a livello provinciale; poi con l’arrivo di Vincenzo De Luca alla gestione della Regione tutto è cambiato e la salernitanità mano a mano si è fatta largo tra resistenze e forzature. E se De Luca ha vinto la sua battaglia lo deve anche alla grande professionalità di tutti i soggetti che ha scelto e che hanno risposto alla grande imponendo dovunque il “modello salernitano”; un modello che per affermarsi e confermarsi ha sempre bisogno di dimostrare le sue qualità migliori giorno dopo giorno.
In passato mi sono spesso soffermato a decantare le lodi per alcuni ottimi professionisti salernitani giunti ai vertici delle aziende sanitarie e degli ospedali campani; a cominciare dai due vertici presso il Pascale con il direttore generale e il direttore scientifico (rispettivamente Attilio Bianchi e Gerardo Botti) entrambi salernitani; per finire ai tanti seri e validi professionisti che ottimizzano il modello Salerno in tutti i campi della medicina.
Oggi intendo parlare del dr. Cosimo Maiorino che da qualche tempo è in sella, come direttore sanitario, presso il noto e storico Centro Traumatologico Ortopedico (C.T.O.) che ha raggiunto vertici di eccellenza a livello regionale e nazionale, ma anche oltre le Alpi.
Il dr. Maiorino è stato in precedenza a dirigere, dal punto di vista sanitario, l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno dove ho avuto il piacere e l’onore di conoscerlo per rappresentargli un problema molto serio che avevo trattato a livello giornalistico. Un’occasione irripetibile di sano e costruttivo confronto tra la stampa e la sanità pubblica.
Adesso ho ritrovato il dr. Maiorino ai vertici sanitari di una delle aziende più conosciute in Italia e nel mondo; perché molti non sanno che i famosi CTO sono onore e vanto della nostra italianità.
Quella dei CTO fu un’idea geniale partorita dall’ INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) che aveva ben pensato di accogliere gli infortunati sul lavoro, di curarli ma anche di rieducarli dopo che le ferite erano state risanate.
E l’Inail dimostrò nel corso di molti decenni di saper bene amministrare questo settore della sanità pubblica molto delicato, tanto da meritare la gestione di alcuni centri eccellenti (come Vigorso di Budrio e il Centro Oftalmico di Roma) dopo che una insana riforma sanitaria (Legge 833 del 23 dicembre 1978) aveva letteralmente scippato all’Istituto quasi tutti i CTO e tante altre strutture sanitarie sparse sul territorio nazionale. Una riforma sanitaria che produsse danni ingenti ma che non riuscì ad oscurare le eccellenze del CTO (di Via Colli Aminei, nel cuore della città di Napoli) inserito nella omnicomprensiva e vasta azienda ospedaliera “Dei Colli, Monaldi, Cotugno e CTO”.
Una posizione geografica del CTO che non fu sufficiente alla sua sopravvivenza e sembrava proprio che ciò dovesse accadere; poi piano piano, sorretta anche dall’invidiabile posizione strategica sul territorio, ha ripreso la sua corsa verso l’eccellenza e l’ultimo colpo di frusta glielo sta imprimendo la direzione sanitaria, corretta ed oculato del salernitano Cosimo Maiorino che con pazienza certosina si è inserito nella mastodontica macchina organizzative e gestionale, si è fatto accettare e riconoscere per le sue qualità umane e professionali, e infine sta innestando una martcia in più vero il successo globale.
A cominciare per esempio dall’accesso al pronto soccorso che in una zona nevralgica di Napoli è davvero un’esigenza primaria per tutta la popolazione residente ma anche per tutti i pazienti che vanno alla ricerca di un’assistente migliorativa e rieducativi dopo i traumi violento patiti sul lavoro ma anche in sede civile.
Non ci resta che augurare al dr. Cosimo Maiorino una lunga e fruttuosa gestione sanitaria di uno degli ospedali più importanti di tutto il Sud Italia.