Salvatore Memoli
(Avvocato – giornalista – commissario cittadino D.C.)
SALERNO – La politica é fatta di scelte e di uomini con la P maiuscola e minuscola.
Un tempo c’erano uomini e donne che nobilitavano la politica, con la
militanza e il rispetto delle regole, imparando ad aspettare i tempi
giusti. Ho conosciuto persone che sono rimaste in seconda e terza fila per
una vita e ci sono rimaste vivendo bene il loro impegno. Li ho conosciuti
nel mio partito, la Democrazia Cristiana, ed in tutti gli altri partiti.
Seguivano i dibattiti, partecipavano alle scelte ed alle grandi idee,
davano contributi durevoli e significativi… restando militanti
impegnati, per niente carrieristi, per niente interessati al do ut des!
Ecco quelle persone mi hanno edificato e sono state dei maestri di vita,
meritevoli del mio rispetto e della mia memoria. Va bene che i Partiti di
una volta non ci sono più ma si sono perse le regole ed il bon ton. Direi
che tutti vogliono parlare e fare politica senza avere un giorno di
militanza, senza la lettura di un testo politico, senza aver ascoltato un
saggio parlare di politica o un vero politico indicare percorsi e
strategie. Poi ci sono coloro che si sentono investiti del verbo politico,
che nelle vicende politiche si imbrodano, si sentono baciati da un raggio
divino di investitura che li fa parlare e muoversi senza aver ricevuto
nessuna delega, nessuna legittimazione tale da rendere credibile il loro
agire. Sono queste le persone che agiscono in politica e che seminano
discordie e confusioni. Lasciano trasparire posizioni e strategie che non
hanno nessuna garanzia. Si riferiscono a pensieri altrui ed a
legittimazioni che non hanno mai avuto. Si lasciano seguire come fossero
oracoli ed invece sono mestieranti disgustosi e vendicativi che mostrano
autorità senza contenuti e minacce senza seguito. Sono simulacri di una
politica senza contenuti ed agenti destabilizzanti di una democrazia
legittimata dal consenso. Essi non sono né legittimati né garanti di
nessuna parte politica. Parlano di loro e parlano per loro, alimentando
divisioni e sospetti.
Abbiamo bisogno di sapere sempre chi sono i nostri interlocutori, di
contenerne i facili entusiasmi, le sicumere, le presunzioni di saperne
leggere le strategie. Dobbiamo fare in modo che tutti siano legittimati a
parlare, dobbiamo essere selettivi, riportare le attività in capo a chi é
legittimato a fare le scelte ed a guidare i percorsi politici. Ci sono
troppi tavoli aperti per perdere tempo, per aspettare le imbeccate di chi
può o impone semplicemente il suo punto di vista. La politica é aria,
apertura di schemi, ragionamento, ricerca della quadra, verifica. Il resto
é fuffa, untuosi personaggi da sottobosco che giocano a testa o croce e
bleffano come se stessero su un tavolo da gioco d’azzardo, come se gli
interessi della gente fossero un fatto privato e non la sorgente di tutto
l’agire politico.
Costoro sono i responsabili di quella politica brutta che ritarda le buone
prassi e minaccia la riuscita dei migliori programmi.