Luciano Provenza
(avvocato – giornalista – scrittore)
SALERNO – Da quando l’azione politico-amministrativa nella nostra città è dominata da Vincenzo De Luca, la destra salernitana non è stata capace di contrapporre un candidato a Sindaco unitario. L’ultimo fu nel 2006, l’avv. Nino Marotta che non ebbe tanta fortuna, anzi non riuscì neanche ad andare al ballottaggio, superato da Alfonso Andria e Vincenzo De Luca.
Nel 2011 e nel 2016 la destra si è presentata divisa e con più candidati a Sindaco. Ovviamente tali divisioni hanno avvantaggiato De Luca, che ha stravinto con percentuali bulgare. Nel 2016 Enzo Napoli è stato eletto con oltre il 70 % dei consensi. Anche quest’anno la scelta del candidato a Sindaco nella coalizione di centro-destra è molto travagliata e sui giornali si alternano diversi nominativi. Eppure sembravano esserci tutte le condizioni per individuare un candidato unitario. Sul tavolo vi erano due nomi di professionisti con una ineccepibile e insindacabile storia di destra. Mi riferisco all’avv. Antonio Cammarota e all’avv. Michele Sarno, due persone per bene con una vera vocazione per la politica e soprattutto con un curriculum invidiabile. Entrambi in politica da diverso tempo, senza mai spostarsi neanche di una virgola dal contesto politico-ideologico di destra.
I leader locali dei partiti avrebbero dovuto limitarsi a sedersi l tavolo delle trattative e scegliere democraticamente uno dei due, sul quale convogliare tutte le energie. Insomma quest’anno non vi erano da fare chissà quali grandi manovre o porre in essere strategie particolari, sarebbe bastato solo scegliere tra due ottimi professionisti. Così non è stato! Per complicarsi la vita si è individuato addirittura un terzo candidato, che peraltro pubblicamente ha dichiarato di non voler essere strumentalizzato e che è esclusivamente civico.
Ma vi era necessità di scomodare un altro candidato? No, assolutamente tale condotta rappresenta un vero autogoal. L’unico leader che ha capito l’importanza di fare presto e di orientare la scelta su uno dei due è stato l’on. Cirielli di fratelli d’Italia , politico scafato e con una esperienza ventennale alle spalle. La sua scelta è caduta sull’avv. Michele Sarno ed è stata una decisione disinteressata e svincolata da interessi di bottega. Gli altri sono lì che aspettano ed addirittura prendono contatti con i cd consiglieri fuori usciti, che non hanno nulla a che vedere con la storia della destra.
A dire il vero la vera novità della politica salernitana è rappresentata proprio da questi consiglieri, che hanno avuto il coraggio di uscire dalla maggioranza per mettersi in gioco e credere in un progetto diverso. Ma se trattano con partiti o uomini rappresentativi di centro-destra, perdono ogni credibilità e sono destinati a fallire. Frattanto questi “giochetti” hanno la sola conseguenza di creare disorientamento nell’elettorato di destra ,che ancora una volta non potrà avere un solo candidato a Sindaco. E mentre nel centro-destra si fa il gioco delle tre carte, Enzo Napoli, gira per i quartieri e preannuncia il completamento di grandi opere. La lega e Forza Italia dovrebbero con sollecitudine convergere sulla scelta di Cirielli e finalmente organizzare una semestrale campagna elettorale, finalizzata a recuperare i consensi degli elettori di destra, presentando un programma concreto di sviluppo della città. Se si continua invece con questa confusione, ancora una volta gli elettori di destra nella nostra città saranno costretti a votare il sistema di Vincenzo De Luca, perchè paradossalmente incarna meglio di qualsiasi altro i veri valori della destra sociale. E’ strano, ma Vincenzo De Luca è l’uomo di sinistra più odiato dalla sinistra e più amato dalla destra.