Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Roma,20 marzo 2021 Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il decreto legge “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, conosciuto con il nome “decreto sostegni”.”Un decreto complesso, si indirizza a una grande platea, i cui pilastri sono il sostegno delle imprese, al lavoro e alla lotta contro la povertà”. “Il nostro obiettivo è distribuire più soldi e più velocemente possibile. Il decreto vale 32 miliardi e 11 andranno alle imprese. Ci sarà una piattaforma per effettuare questi pagamenti che inizieranno l’8 aprile per chi avrà fatto domanda: se tutto andrà come previsto, 11 miliardi entreranno nell’economia nel mese di aprile”, ha detto nella conferenza stampa il premier Mario Draghi. La rottamazione delle cartelle esattoriali e la pace fiscale ,il Decreto Sostegni cancella le vecchie cartelle esattoriali fino a 5.000 euro emesse tra il 2000 e il 2010 e può essere applicata soltanto a chi ha un tetto di reddito fino a 30.000 euro (limite elevato a 50.000 per le aziende). Definizione agevolata degli avvisi bonari sui periodi di imposta 2017 e 2018 per i soggetti che hanno subito un calo del volume d’affari del 30% rispetto al 2019. Proroga della sospensione delle attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione fino al 30 aprile 2021. In sede di conversione del decreto sostegni si prevede battaglia in Parlamento per alzare il limite previsto per la rottamazione delle cartelle anche oltre i 30.000 euro previsti dal decreto. L’Agenzia delle Entrate provvederà direttamente a stralciare il debito dei cittadini beneficiari. “È un condono certo,ha detto Draghi nella prima conferenza stampa, ma per importi limitati e rivolto a persone in difficoltà. Su 5 mila euro lordi, tolti sanzioni e interessi, parliamo di 2.500 euro netti. Ma abbiamo messo un tetto di reddito. Dobbiamo però dire che qui lo Stato non ha funzionato, perché ha accumulato milioni di cartelle che non riesce a esigere. Per questo abbiamo inserito nel decreto una piccola riforma della riscossione. Lo stralcio aiuterà l’amministrazione a perseguire la lotta all’evasione in modo più efficiente”.L’assegnazione di 11 miliardi di contributi a fondo perduto per le imprese e gli autonomi che hanno sofferto la crisi del Covid, andranno alle imprese e ai titolari di partita Iva con fatturato fino a 10 milioni e che hanno registrato una diminuzione del fatturato (nella media mensile) di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019. Per le imprese, che dovranno presentare domanda all’Agenzia delle Entrate attraverso una nuova piattaforma affidata a Sogei, ci sarà l’opzione tra il bonifico sul c/c e un credito d’imposta da usare in compensazione. Gli aiuti saranno di minimo 1000 euro per le persone fisiche (2000 per le persone giuridiche) e massimo 150mila euro. Il decreto prevede alcuni ambiti specifici d’intervento,il turismo circa 1,7 miliardi di euro, 120 milioni di euro per spettacoli e mostre, 105 milioni di euro per il sostegno per il settore del libro e dell’intera filiera dell’editoria e una specifica indennità per i lavoratori dello sport e per le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura,le imprese esercenti attività commerciali e ristorazione nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati. Per il sostegno alle imprese è previsto un intervento diretto a ridurre i costi delle bollette elettriche.Le aziende che hanno la cassa integrazione ordinaria potranno chiedere 13 settimane tra il primo aprile e il 30 giugno 2021 con causale Covid senza contributo addizionale. Parallelamente il blocco dei licenziamenti individuali e collettivi viene prorogato fino a tutto giugno. Inoltre fino alla fine di ottobre 2021 è previsto un ulteriore divieto ai licenziamenti per le aziende che usufruiscono del trattamento della cassa integrazione Covid.Il fondo per il Reddito di cittadinanza viene rifinanziato nel 2021 per un miliardo, alla luce del fatto che la media della spesa per le erogazioni mensili nel 2020 è più alta del 38% di quella del 2019. Il decreto prevede l’erogazione di tre nuove mensilità del reddito di emergenza alle famiglie in situazione di necessità economica con le stesse regole previste dal decreto rilancio ma con una soglia di reddito incrementata per i nuclei che sono in affitto. Si parte da 400 euro per arrivare fino a un massimo di 800 a seconda dei componenti il nucleo familiare. Lo stanziamento per i vaccini e i farmaci per la cura del Covid-19 è di 2,8 miliardi: sono previsti 2,1 miliardi per l’acquisto di vaccini e 700 milioni per l’acquisto di farmaci per la cura di pazienti Covid. Sono destinati poi 345 milioni a coinvolgere nella campagna vaccinale medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale.
Il decreto sostegni destina alla scuola 150 milioni per il 2021, per acquistare prodotti per l’igiene ma anche per l’assistenza pedagogica e psicologica degli studenti e degli insegnanti. I fondi dovranno essere utilizzati anche per l’inclusione degli alunni disabili e per servizi medico-sanitari per supportare le scuole: dai test diagnostici facoltativi al contact tracing. Il decreto stanzia altri 150 milioni anche per il recupero delle competenze e della socialità degli studenti anche nel periodo estivo. Per il completamento delle attività di sostegno della didattica digitale nelle Regioni del Mezzogiorno (compreso l’acquisto di dispositivi) sono stanziati ulteriori 35 milioni, mentre per la ricerca e la didattica a distanza dell’Università sono in arrivo 78,5 milioni di euro. Infine il decreto prevede anche capitoli per gli enti locali, con un incremento di un miliardo di euro sul fondo 2021 per gli enti locali (che arriva a 1,5 miliardi, 1,35 per i Comuni e 150 per Città metropolitane e Province) e di 260 milioni per quello di Regioni e Province autonome e 800 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale e 250 milioni per il 2021 per il ristoro parziale dei Comuni per le minori entrate per la mancata riscossione dell’imposta di soggiorno o del contributo di sbarco.