di Antonello Stefano Aumenta
(Presidente Pro Loco sassano)
Nella nostra cultura, bucolicamente paesana, si è imparato a dare “titoli ed onorificenze” in maniera spontanea, molto efficaci ed estremamente aderenti alla realtà dei fatti.
Fatta questa doverosa premessa, con l’epiteto che fa da titolo a questo pezzo, si suole indicare chi, per improvviso abbraccio della dea bendata, cambia il proprio status economico e dimentica, improvvisamente ed irreversibilmente, chi era stato.
La colpa più grave di questo personaggio è l’atteggiamento che assume quando incontra un povero uomo che è, né più né meno, quello che lui era sino a qualche mese prima.
Infatti si dimostra altezzoso, superbo, estremamente convinto della propria abilità e mai, e poi mai, memore della sua esperienza di vita passata, darebbe aiuto o consiglio, con sincera e disinteressata compassione, a chi è meno fortunato.
A volte, scherzi o regole della natura, il gene del “cafone arricchito” si trasmette anche alle generazioni future di tale, epidermicamente antipatico, soggetto.
Questa sindrome è meno rara di quello che si pensi e ve ne sono moltissimi esempi nelle umane vicende, io proverò a riassumere un pezzo della nostra Storia recente.
Premesso che sono un convinto europeista, alcune volte giova ricordare, a beneficio di tutti, la Storia Vera che, spessissimo non trova traccia sui testi scolastici, ma, solo in scritti di qualche onesto scrittore.
Il Professor Marcello De Cecco, docente di storia economica alla Normale ed alla Luiss, più volte ha pubblicamente insegnato ai suoi studenti quelle che sono state le origini della nostra Europa dopo la seconda guerra mondiale, senza sottacere alcune verità documentabili.
Allo stesso modo Albrecht Ritschl, tedesco e docente di Storia dell’Economia alla London School, che casualmente ascoltai in un convegno a Roma, saranno almeno dieci anni fa, descrive minuziosamente una “strana e particolare” pagina di Storia.
Andiamo indietro nel tempo, ma, non troppo, siamo nel 1953 a Londra si tiene la Conferenza Internazionale indetta per discutere e prendere decisioni sul “debt agreement” ovvero l’accordo sul debito.
Ma di quale debiti si parla ?
So che alcuni saranno sorpresi dalla risposta : i debiti della Germania.
Infatti la Germania avrebbe dovuto pagare i debiti di guerra, contratti con molti stati europei, calcolati sino al 1933, a cui si andavano ad aggiungere, quelli del periodo nazista.
Se la Germania avesse pagato i suoi debiti oggi vivremmo forse una storia diversa.
Infatti alla conferenza di Londra la decisione fu quella di dividere l’ingentissima somma, calcolata al valore odierno di 3.600 miliardi di dollari, in due parti uguali. La prima parte fu totalmente azzerata, ovvero, con un’espressione diventata oggi d’uso quotidiano “haircut totale” secondo la traduzione letterale, taglio di capelli totale, ma, a tagliarseli non furono i tedeschi ma altra povera gente.
La seconda parte invece sarebbe stata pagata al momento della riunificazione tedesca delle due germanie.
Con queste decisioni si chiuse la Conferenza di Londra.
Ma allora la seconda parte è stata poi pagata ?
Care amiche ed amici, anche in questo caso la risposta è NO.
Saltiamo al 1990 ed Helmut Kohl ammise, in modo assolutamente chiaro e semplice, che non aveva il danaro, 1.800 miliardi di dollari che, sarebbero rimasti da pagare, in quanto aveva speso tutto per riunificare le due Germanie e far ripartire la “sua” economia.
Solo due diplomazie si opposero alla volontà statunitense di azzerare per la seconda volta il debito tedesco, per uno strano scherzo del destino furono la delegazione greca e quella italiana.
Quindi la Germania diventò, allora, la locomotiva economica europea come lo è ancora oggi.
Ciò è testimoniato dai molti meridionali che si sono trasferiti in quella nazione ringraziando il teutonico paese per il lavoro offerto, lo stesso lavoro, che gli sarebbe stato dovuto nel loro paese se il “cafone arricchito avesse pagato i suoi debiti”.
Personalmente mi sento offeso, nel doversi quasi vantare di aver spuntato un aiuto economico europeo negli ultimi mesi.
L’Europa è forte con le genti più deboli, inflessibile nell’applicare i suoi regolamenti, fatti prendendo a base il proprio status economico che, però trova le sue origini in una sensibilità internazionale ormai dimenticata congiunta con un abile sotterfugio diplomatico.
Adesso voglio lasciare il passato, ormai non conta più, per tornare al presente, sperando da meridionale che, finalmente, si pensi alla riunificazione delle due Italie che dal 1953 ad oggi si sono sempre più allontanate.
Sassano 20 marzo ’21
Certamente se azzerassero il nostro debito pubblico, vicino ai 3000 miliardi di euro, pari a 2 anni di pil, saremmo la prima economia al mondo, purtroppo il nostro debito pubblico oltre ad essere, monetariamente consistente, ci fa essere il cafone povero ai tavoli che contano. La Grecia simile ad una regione italiana è stata massacrata, anche col benestare di Draghi, noi siamo stati risparmiati perché avremmo prodotto danni finanziari, soprattutto alla Germania. Un’ europa matrigna non ci serve, soprattutto matrigna e sprovveduta come è apparsa con la vicenda vaccini. Il povero cafone che si è facilmente arricchito di soldi e potere, o almeno così appare, penso sia il più pericoloso nella società in quanto ha memoria corta e rinnega la sua stessa storia e le sue stesse radici. È difficile conservare l l’umiltà e la modestia a questo soggetto e soprattutto fare del bene senza volere devozione e asservimento da quelli che lo circondano.